Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/267


— 249 —

la neve infino alla mattina, ch’elli non avea mai dormito nello proprio letto. Camminarono poi l’altro di e giunsono a Sancta Maria delli Angioli, e quando elli v’erano presso, e frate Lione leva alto gli occhi e guata inverso il detto luogo di Sancta Maria, e guardando elli vide una croce bellissima, nella quale era la figura dello Crocefisso andare innanzi a sancto Francesco, il quale gli andava innanzi; e cosí conformemente andava la detta croce dinanzi alla faccia di sancto Francesco, che quando elli ristava et ella restava, e quando elli andava et ella andava; et era di tanto isprendore quella croce, che non solamente risprendea nella faccia di sancto Francesco, ma eziandio tutta l’aria d’intorno illuminava, e bastò infino che sancto Francesco entrò nello luogo di Sancta Maria. Giugnendo adunque sancto Francesco nello luogo con frate Lione, furono riceuti da’ frati con somma allegrezza e carità; e d’allora innanzi sancto Francesco dimorò il piú dello tempo in quello luogo di Sancta Maria insino alla morte. E continuamente si spandea piú e piú per lo Ordine e per lo mondo la fama della sua santità e de’ suoi miracoli; quantunque elli, per la sua profondissima umilità, celasse quanto elli poteva i doni e le grazie di Dio, et appellassesi grandissimo peccatore. Di che maravigliandosi una volta frate Lione, e pensando iscioccamente fra sé medesimo: — Ecco; costui si chiama grandissimo peccatore in pubblico, e venne grande all’Ordine, et è tanto´