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dongli da lunge certi della contrada ed ebbono grande allegrezza, pensando che fosse sancto Francesco, il quale v’era passato due dí dinanzi; imperò che una loro donna, la quale sopra il partorire era istata tre dí, e non potendo partorire si moriva, e si pensavano di riaverla sana e libera se sancto Francesco le ponesse le sue sante mani adosso. Ma apresandosi i detti frati, poi che coloro ebbono conosciuto che non v’era sancto Francesco, ebbono grande malinconia; ma dove non era il Santo corporalmente, non mancò però la sua virtú; però che non mancò la loro fede. Mirabile cosa! la donna si moriva, e già avea i tratti della morte. Domandarono costoro i frati, s’egli avessono veruna cosa tocca dalle mani santissime di sancto Francesco. Pensano e cercano i frati diligentemente, et in breve non si trova nulla cosa che sancto Francesco abbia toccata con mano, se non se il capestro dello asino in su lo quale elli era venuto. Prendono costoro questo capestro con grande reverenzia e divozione, pongolo in sullo corpo della donna gravida, chiamando divotamente il nome di sancto Francesco, et a lui raccomandandola fedelmente. Sí tosto che la donna ebbe sopra di sé il detto capestro, subitamente fu liberata da ogni pericolo e partori con gaudio agevolmente e con salute.

Sancto Francesco, poi che fu istato alquanti di nello detto luogo, si partí et andò alla Città