Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/256


— 238 —

neri. Similemente nello costato ritto apparve una immagine d’una ferita di lancia, non saldata, rossa e sanguinosa, la quale poi ispesse volte gittava sangue dello santo petto di sancto Francesco, e insanguinavagli la tonica et i panni di gamba. Onde i compagni suoi, innanzi che da lui il sapessono, avveggendosi nondimeno ch’elli non iscopría le mani né piedi e che le piante delli piedi elli non potea porre in terra, apresso trovando sanguinosa la tonica et i panni di gamba quando gliele lavavano, certamente compresono ch’elli nelle mani e ne’ piedi e simigliantemente nello costato avea ispressamente impressa la immagine e similitudine di Cristo crocefisso; e bene che molto elli s’ingegnasse di nascondere e celare queste Istimate groliose cosí chiaramente impresse nella carne sua, e dall’altra parte veggendo che male le potea celare a’ compagni suoi familiari, nondimeno temendo di pubblicare i segreti di Dio, fu posto in grande dubbio s’elli dovesse revelare la visione serafica e la impressione delle Istimate, o no. Finalmente, per istimolo di coscienzia, elli chiamò a sé alquanti frati piú suoi dimestichi, e proponendo loro il dubbio sotto parole generali, non ispremendo il fatto, e’ chiese loro consiglio. Tra quali frati era uno di grande santità, il quale avea nome frate Illuminato. Costui era veramente illuminato da Dio; comprendendo che santo Francesco dovesse aver veduto cose maravigliose, sí gli rispose cosí: — Frate