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sione gli era mostrata in tal forma, acciò ch’elli intendesse, ma non per martirio corporale ma per incendio mentale, elli doveva essere tutto trasformato nell’espressa similitudine di Cristo crocefisso. In questa apparizione mirabile tutto il monte della Verna parea che ardesse di fiamma isprendentissima, la quale risprendeva et inluminava tutti i monti e le valli d’intorno, come fosse sopra la terra il sole; onde i pastori che vegghiavano in quelle contrade, veggendo il monte infiammato e tanta luce d’intorno, si ebbono grandissima paura, secondo ch’elli poi narrarono a’ frati, affermando che quella fiamma era durata sopra il monte della Verna per ispazio d’un’ora e piú. Similemente allo isprendore di questo lume, il quale risprendea nelli alberghi della contrada per le finestre, certi mulattieri che andavano in Romagna si levarono, credendo che fosse levato il sole, e sellarono e caricarono le bestie loro, e camminando videro il detto lume cessare e.levarsi il sole materiale.

Nella detta apparizione serafica Cristo, il quale appariva, parlò a sancto Francesco certe cose segrete et alte, le quali sancto Francesco giammai in vita sua non volle revelare a persona; ma dopo la vita sua le revelò secondo che si dimostra piú giú, e le parole furono queste: — Sai tu, — disse Cristo, — quello ch’io ò fatto? Io t’ò donato le Stimate, che sono i segnali della mia passione, acciò che tu sei mio gonfaloniere,