mediante lui e lo Ordine suo, e considerando la sua insofficenzia e poca virtú, chiamava e pregava Iddio, che colla sua pietà et onipotenzia, sanza la quale niente può l’umana fragilità, supplisse et aiutasse e compiesse quello che per sè non poteva. Veggendo messere Bernardo, per lo lume della lampana, gli atti divotissimi di sancto Francesco, e considerando diligentemente le parole ch’elli diceva, fu tocco et ispirato dallo Ispirto santo a mutare la vita sua; di che, fatta la mattina, chiamò sancto Francesco e dissegli: — Frate Francesco, io ò al tutto disposto nello cuore mio d’abbandonare il mondo e seguire te in ciò che tu mi comanderai. — Udendo questo, sancto Francesco si rallegrò in ispirito, e disse cosí: — Messere Bernardo, questo che voi dite è opera sí grande e maravigliosa, che di ciò si vole chiedere consiglio al nostro signore Gesú Cristo, e pregarlo che gli piaccia di mostrare sopra ciò la sua volontà et insegnarci come questo noi possiamo mettere in esecuzione; e però andiamo insieme allo Vescovado, ov’è uno buono prete, e faremo dire la Messa, e poi istaremo in orazione in fino a terza, pregando Iddio che nelle tre apriture dello messale ci dimostri la via che a lui piace che noi eleggiamo. — Rispuose messere Bernardo, che questo molto gli piaceva. Di che allora si mossono et andarono allo Vescovado, e poi ch’ebbono udita la Messa, et istati in orazione insino a terza, il prete, per priego di sancto Fran-