tra loro il beato padre sancto Francesco, adornato delle sacre Istimate di Cristo e di molta grolia. Videvi anche e riconobbevi frate Lucido sancto, e Matteo antico da Monte Rubbiano, e piú altri frati, i quali non avea mai veduti né conosciuti in questa vita. E riguardando cosí frate Giovanni con grande diletto quella biata ischiera de’ santi, sí gli fu rivelato di certo la salvazione dell’anima dello detto frate infermo, che di quella infermità elli dovea morire, ma non cosí di súbito, e dopo la morte dovea andare a paradiso; però convenía un poco purgarsi in purgatorio. Della quale revelazione frate Giovanni avea tanta allegrezza per la salute dell’anima, che della morte dello corpo non si dolea niente; ma con grande dolcezza di spirito il chiamava tra sé medesimo, dicendo: — Frate Iacopo, mio dolce padre, frate Iacopo, dolce fratello, frate lacopo, fedelissimo servo et amico di Dio, frate lacopo, compagno delli angioli e consorto de’ beati! — E cosí in quella certezza e gaudio ritornò in sé, et incontanente si parti dallo luogo, et andò a visitare il detto frate Iacopo a Mogliano, e trovandolo sí aggravato, che appena poteva parlare, sí gli annunziò la morte dello corpo e la salute e la grolia della anima, secondo la certezza che elli n’avea per la divina revelazione. Di che frate lacopo, tutto rallegrato nello animo e nella faccia, lo ricevette con grande letizia e con giocondo viso, ringraziandolo delle bone novelle ch’elli gli portava, e raccomandandosi a lui divo-