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all’Ordine, sí lo pregò caramente ch’elli gli accattasse quella grazia d’andare nella provincia di Provenza. Allora frate Filippo, veggendo la sua purità e la sua sancta intenzione, sí gli accattò quella licenzia; onde frate Giovanni con grande letizia si mosse ad andare, abiendo questa opinione per certo, che compiuta quella via elli se n’andrebbe a paradiso. Ma come piacque a Dio elli istette nella detta provincia xxv. anni in questa aspettazione e disiderio, vivendo in grandissima onestà e santità et essemprarità, crescendo sempre in virtú et in grazia di Dio e dello popolo; et era sommamente amato da’ frati e da’ secolari. Istandosi uno di frate Giovanni divotamente in orazione e piangendo e lamentandosi, perché il suo desiderio non si adempieva, e che il suo peregrinaggio di questa vita troppo si prolungava, gli apparve Cristo benedetto; al cui aspetto l’anima sua fu tutta liquefatta; e Cristo gli disse: Figliuolo, frate Giovanni, adomandami ciò che tu voli. — Et elli rispose: Signor mio, io non so che mi domandare altro che te; però ch’io non desidero niuna altra cosa; ma di questo solo ti priego, che tu mi perdoni tutti i miei peccati e diemi grazia ch’io ti veggia un’altra volta quando n’arò maggiore bisogno. — Disse Cristo: - Essaudita è la tua orazione. E detto questo si partí, e frate Giovanni rimase tutto consolato. Alla perfine, udendo i frati della Marca la fama della sua santità, feciono tanto collo Generale, ch’elli gli mandò