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di sancto Francesco et il mondo, con assempri e con dottrina. Tra gli altri furono in prima frate Lucido antico, il quale fu veramente lucente per santità et ardente per carità divina; la cui groliosa lingua, informata dallo Ispirito sancto, faceva maravigliosi frutti in predicazione. Un altro fu frate Bentivoglia da San Severino, il quale fu veduto da frate Masseo da San Severino essere levato in aria per grande ispazio, istandosi elli in orazione nella selva: per lo quale miracolo il detto frate Masseo, essendo allora piovano, lasciò il Piovanato e fecesi frate minore; e fu di tanta santità, che fece molti miracoli in vita et in morte.
Il sopradetto frate Bentivoglia, dimorando una volta a Trevebonanti solo a guardare et a servire uno lebbroso, abbiendo comandamento dal Prelato di partirsi indi e d’andare a un altro luogo, il quale era di lungi quindici miglia, e non volendo abbandonare quello lebbroso, con grande fervore di carità si lo prese e poselosi in sulla ispalla, e portollo dalla aurora infino allo levare dello sole per tutta quella via di xv. miglia infino allo detto luogo, dov’egli era mandato, che si chiamava Monte Sanicino. Il quale viaggio, se fosse suto aquila, non arebbe potuto in sí poco tempo volare; e di questo divino miracolo fu grande istupore et ammirazione in tutto quello paese.
Un altro fu frate Pietro da Monticello; il quale fu veduto da frate Servodeo da Orbino, allora suo guardiano nello luogo vecchio d’Ancona, le-