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XIV

forse quella del Tiribelli, secondo la quale la traduzione del Floretum sarebbe da attribuirsi a un frate Giovanni da Settimo, presso Firenze. Ad ogni modo par certo che dovette essere un frate del secolo XIV, un fraticello toscano dell’Ordine dei Minori, colui che a maggior gloria del suo Fondatore serafico e a edificazione di coloro che non sapevan legger latino, tradusse, quasi sempre letteralmente, il libro dei frate di Montegiorgio.

Ai Fioretti propriamente détti seguon, quasi sempre, nelle edizioni che se ne hanno, altre scritture pur francescane: — Delle sacrosante Stimmate di san Francesco; le Vite di frate Ginepro e di frate Egidio; Capitoli di certa dottrina e Détti notabili di frate Egidio. — Una rarissima stampa del 400, che è nella Biblioteca nazionale di Palermo, contiene parecchi altri capitoli aggiunti ai Fioretti1. Nove di essi, da un codice

  1. Cfr. A. Pennino, Catalogo dei libri di prima stampa ecc., I, 230, n. 516.