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Per la qual cosa egli fu sí tocco da Dio et ispirato di lasciare il mondo, che di presente elli uscí fuori dello palagio, et in fervore di spirito corre verso sancto Francesco, e giugnendo a lui, il quale istava in orazione, gli si inginocchiò a’ piedi e con grandissima istanza e devozione il pregò che gli piacesse di riceverlo a fare penitenzia insieme con seco. Allora sancto Francesco, veggendo che la sua orazione era esaudita da Dio e che quello ch’elli desiderava quello gentile uomo adomandava con grande istanzia, levasi su in fervore e letizia di spirito, et abraccia e bacia costui, divotamente ringraziando Iddio, il quale uno cosí fatto cavaliere avea accresciuto alla sua compagnia. E diceva quello gentile uomo a sancto Francesco: — Che comandi tu ch’io faccia, padre mio? Ecco, io sono apparecchiato allo tuo comandamento dare a’ poveri ciò ch’io posseggo, e teco seguitare Cristo, cosí iscarico d’ogni cosa temporale. E cosí fece, ché secondo il comandamento di sancto Francesco, egli distribuí il suo a’ poveri, et entrò nello Ordine e vivette in grande penitenzia e santità di vita e conversazione onesta, A laude di Cristo. Amen.