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Cap. XXXVI.
na volta che sancto Francesco era gravemente infermo e frate Lione il serviva, il detto frate Lione, istando in orazione presso a sancto Francesco, fu ratto in estasi e menato in ispirito ad uno fiume grandissimo largo et impetuoso, et istando elli a guatare chi passava, e’ vide alquanti frati incaricati entrare in questo fiume, i quali subitamente erano abbattuti dall’impeto dello fiume, et affogavano; alquanti altri andavano insino allo terzo, alquanti insino allo mezzo il fiume, alquanti infino presso a l’altra proda; i quali tutti, per lo impeto dello fiume e per gli pesi che portavano adosso, finalmente cadevano et annegavano. Veggendo ciò frate Lione, aveva loro grandissima compassione; e subitamente, istando cosí, eccoti venire una grande moltitudine di frati sanza niuno incarico o peso di cosa niuna, ne’ quali riluceva la sancta povertà, et entrano in questo fiume e passano di là sanza alcuno pericolo. E veduto questo, frate Lione ritornò in sé. Allora sancto Francesco, sentendo in ispirito che frate Lione avea veduta alcuna visione, sí lo chiamò