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derava con grand’affetto di vederla, et ispesse volte la visitava personalmente. Tra l’altre volte andò il Padre sancto una volta allo monistero a lei per udirla parlare delle cose cilestiali e divine; et essendo cosí insieme in divini ragionamenti, santa Chiara fece intanto apparecchiare le mense e porvi suso il pane, acciò che lo Padre sancto il benedicesse. Onde, compiuto il ragionamento ispirituale, sancta Chiara, inginocchiandosi con grande reverenzia, sí lo priega che gli piaccia benedire il pane posto a mensa. Risponde il sancto Padre: — Suora Chiara fedelissima, io voglio che tu benedica questo pane tu, e facci sopra esso il segno della Croce di Cristo, al quale tu i se’ tutta data. — E sancta Chiara disse: — Sanctissimo Padre, perdonatemi; ch’io sarei degna di troppo grande riprensione, se innanzi allo Vicario di Cristo io, che sono vile femminella, presumessi di fare tale benedizione! — Et il Papa risponde: — Acciò che questo non sia imputato a presunzione, ma a merito d’ubbedienza, io ti comando per sancta obbedienza che sopra questi pani tu facci il segno della Croce e benedicagli nello nome di Dio. — Allora sancta Chiara, come vera figliuola della obbedienza, que’ pani divotissimamente benedisse collo segno della sancta Croce. Mirabile cosa fu a vedere! Subitamente in tutti i pani apparve il segno della Croce bellissima, intagliato; et allora di que’ pani parte ne fu mangiata, e parte per miracolo riserbati. Et