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mai sancto Francesco in presenza dello detto frate Ruffino. Similemente, come sancto Francesco conoscesse i difetti delli frati suoi si comprende chiaramente in frate Elia, il quale ispesse volte riprendeva della sua superbia, e frate Giovanni della Capella, allo quale egli predisse che si dovea impiccare per la gola sé medesimo, et in quello frate al quale il dimonio tenea istretta la gola quando era corretto della disubbidienza, et in molti altri frati i cui difetti segreti e le virtú elli chiaramente conosceva per revelazione di Cristo benedetto. Amen.

Cap. XXXII.

Come frate Masseo impetrò da Cristo benedetto

perfettamente la virtú della umilità.


II

primi compagni di sancto Francesco con tutto loro isforzo s’ingegnavano d’essere poveri di cose terrene e ricchi di virtú, per le quali si perviene alle vere ricchezze cilestiali et eterne. Adivenne uno di che essendo eglino raccolti insieme a parlare di Dio, l’uno di loro disse questo essempro: - E’ fu uno, il quale era grande amico di Dio et avea grande grazia di vita attiva e di contemplativa, e con questo avea sí eccessiva e sí profonda umilità, che elli si riputava grandis-