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Sennonché il dott. Giuseppe Staderini,1 tornando, piú tardi, a studiar la questione, affermava che gli Actus non possono dirsi la fonte dell’operetta italiana, ma gli uni e l’altra debbon piú tosto reputarsi derivati da una piú antica scrittura, finora a noi sconosciuta.
Infine, molte cose rimangono ancora assai oscure, e rimarranno tuttavia ignote, finché non si avrà un completo studio comparativo sui varî codici degli Actus e dei Fioretti, giacché e gli uni e gli altri presentano differenze molte e notevoli. Ma certo è intanto, che dal complicato lavorío dei critici possiamo almen trarre l’assoluta certezza che i Fioretti derivano da un originale latino, e affermare che negli Actus si contiene in parte l’originale dei Fioretti e che il traduttore italiano dovette avere sotto gli occhi una piú larga compilazione.2 È ora da augurarsi che le incessanti ricerche degli studiosi di cose francescane giungano a far ritrovare, un giorno o l’altro, questa desiderata scrittura, dalla