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Sennonché il dott. Giuseppe Staderini,1 tornando, piú tardi, a studiar la questione, affermava che gli Actus non possono dirsi la fonte dell’operetta italiana, ma gli uni e l’altra debbon piú tosto reputarsi derivati da una piú antica scrittura, finora a noi sconosciuta.

Infine, molte cose rimangono ancora assai oscure, e rimarranno tuttavia ignote, finché non si avrà un completo studio comparativo sui varî codici degli Actus e dei Fioretti, giacché e gli uni e gli altri presentano differenze molte e notevoli. Ma certo è intanto, che dal complicato lavorío dei critici possiamo almen trarre l’assoluta certezza che i Fioretti derivano da un originale latino, e affermare che negli Actus si contiene in parte l’originale dei Fioretti e che il traduttore italiano dovette avere sotto gli occhi una piú larga compilazione.2 È ora da augurarsi che le incessanti ricerche degli studiosi di cose francescane giungano a far ritrovare, un giorno o l’altro, questa desiderata scrittura, dalla

  1. Sulle fonti dei «Fioretti» di s. Francesco, in Boll. d. Soc. umbra di St. patria, vol. II. fasc. II-III, 1896.
  2. Cfr. Sabatier,Actus b. Francisci et sociorum eius, Paris, 1902; Floretum s. Francisci, Paris, 1902.