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et oggi io vo a vita eterna; di che io rendo grazie a Dio et a te; benedetta sia l’anima e lo corpo tuo, e benedette le tue parole e le tue operazioni; imperò che per te molte anime si salveranno nello mondo; e sappi, che non è dí nello mondo, nello quale i sancti angioli e gli altri santi non ringrazino Iddio de’ sancti frutti che tu e l’Ordine tuo fate in diverse parti dello mondo; e però cònfortati e ringrazia Iddio, et istà colla sua benedizione. — E détte queste parole, se n’andò in cielo, e sancto Francesco rimase molto consolato. A laude di Cristo benedetto. Amen.
ap. XXVI.
ancto Francesco andò una volta per lo distretto dello Borgo a Sancto Sipolcro, e passando per uno castello che si chiamava Monte Casale, venne a lui uno giovane nobile e molto dilicato, e disse: — Padre, io vorrei molto volentieri essere de’ vostri frati. — Rispose sancto Francesco: — Figliuolo, tu se’ giovane, dilicato e nobile; forse che tu non potresti sostenere la povertà e l’asprezza nostra. — Et elli: — Padre, non sete voi