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capitolo xxxii 95

che conforti e ragioni della lussuria. Santo Gregorio dice che non è nessuno vizio che sia bisognoso di tanta guardia, quanto è la lussuria, perocchè è vizio naturale; e però le sue cagioni si vogliono fuggire. La quinta si è di non stare là ove di lussuria si ragioni. Santo Silvestro dice: Il vizio della lussuria è fatto come la bertuccia, che vuole fare ciò che vede fare altrui. La sesta si è di non andare là ove si cantino cose mondane, o a balli, o a suoni d’amore. Pittagora dice: L’erba verde nasce appresso all’acque, e il vizio della lussuria nasce appresso dove è ’l cantare e ballare e sonare. Della virtù della castità si conta nella Vita de’ Santi Padri d’una monaca, della quale si era innamorato il signore della terra là dov’era questa monaca nel monastero: e avendola fatta richiedere più volte d’amore, ed ella sempre negando, il signore si levò uno dì a furore, e si andò a questo monastero, e trassela fuori per forza per volerla menare a casa sua. Veggendo la monaca che niente le valeva il chiedere misericordia, domandò lo signore il perchè faceva tanta forza più a lei che a nessuna dell’altre, essendovene più belle di lei nel monastero. Rispose lo signore: Io lo faccio per gli occhi tuoi, che sono cotanto belli. Allora disse la monaca: Da che io veggio pure che questo vi piace, io ve ne lascerò saziare a vostro senno; lasciatemi tornare nella mia cella per mie cose, e poi verrò là dove voi vorrete. Allora il signore la lasciò andare, ed essa andò nella sua cella, e cavossi