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porre mai lo tuo pensamento, se non in quanto le credessi discacciare, perchè gli miseri pensieri fanno la vita misera; e tanto ha ogni persona in sè di miseria, quanto pensando se ne fa. Chi sopra tutte le avversità che gli incontrano vorrà sempre pensare, non sentirà mai che bene si sia, perchè questo mondo non è altro che miserie; e da Dio fu dato all’uomo, perch’egli dovesse tribolare e tormentare e portare pena de’ suoi peccati; e imperò questo mondo è chiamato valle tenebrosa, perch’ell’è come la valle in luogo sottano, alla quale discorrono tutte le sozzure del mondo; così è il mondo in luogo sottano, che sopra alla gente ch’è al mondo discorrono tutte le tribulazioni, angosce, pene; e stiamo sempre in lutto e pianto; e però chi arde stando in fuoco, non è maraviglia. E se delle tue avversitadi prenderai consolazione, pensa sopra la misera vita dell’uomo, e vedi quello che n’è detto dagli savi. Dapoi che le tribolazioni altrui averai conosciute, sopra le tue ti potrai consolare. E però dice la Bibbia, laddove Iddio favella all’uomo: Ricorditi che cenere se’, e in cenere tornerai. Pare dunque l’uomo, considerando la cosa ond’egli è fatto, in grandissima cagione d’umiliarsi, perchè la terra si è più vile elemento, ch’è quello ch’è più lungi dal Paradiso degli altri; ma le altre cose sono fatte di elemento più nobile; chè le stelle e le pianete sono fatte di fuoco, e i venti sono fatti d’aria, e gli pesci e gli uccelli sono fatti d’acqua, gli uomini e le bestie sono fatte di terra. E imperò dice Salomone, che gli uomini e