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88 Azioni di Generali

della Cavalleria, quanto della Fanteria succedevano con mirabile valore; e già gl’Imperiali avevano scacciati gli Svezzesi da un Forte reale, e guadagnati dodici Cannoni. Anche il Ghelen Bavaro aveva battuti sedici Squadroni nemici, con riportarne nove Stendardi; quando i Pedoni Cesarei si diedero a bottinare; lo che osservato dal Conte di Nassau, Capo della Cavalleria Hassiana, si rivolse contro di loro, e cominciò a farne strage. In questo mentre il Piccolomini, e D. Annibale Gonzaga, benchè bersagliati dal Cannone nemico, si sostenevano con altra Cavalleria senza vacillare, nè retrocedere un minimo passo. Avvisati poi della confusione, nata nella propria Fanteria, il Piccolomini, e il Pompei rapidamente, si mossero per riordinare i suoi, come gli riuscì, con l’ajuto della Cavalleria riamassandoli in un baleno1. Dopo di che il Piccolomini obbligò i nemici a riabbandonare un Forte. In questo lasciò alcuni reggimenti, che lo guadassero. Col possesso del Forte ottenne l’accesso nella piazza, ov’entrò per consultare col Governatore il modo di conservarla. V’introdusse nuovo presidio: la rinfrescò di tutto il necessario. La provvide di novecento sacchi di grano. Non ottenne già, di sciogliere affatto l’assedio coll’impossessarsi di altro gran quartiere fortificato, con cui gli Svezzesi, e i loro Alleati dominavano i ritegni dell’acque del fiume Oker. Bensì insegnò a’ Cittadini, lo scavare un fosso in altro sito, per cui la corrente dell’acque scolava altrove. Affine di divertire gli Svezzesi, ed obbligarli all’abbandono di quell’assedio, l’Arciduca, e il Piccolomini si rivolsero all’acquisto di varie Piazze circonvicine. Presero Lavemburg, Voldemberg, Etendau ed altre. Allora i nemici, veduto inutile il loro soggiorno sotto Volfembutel, per essere stata provigionata la Città, e divertite altrove le acque, abbandonarono l’impresa, e si ritirarono verso Bransuic. Sopraggiunta poi la vernata si ritirarono tutti a’ quartieri.

Non convengono gl’Istorici circa la perdita delle Soldatesche nel conflitto sotto Volfembutel. Chi la vuole eguale, e chi maggiore negl’Imperiali. Essi però conseguirono il fine da loro preteso, cioè lo sforzare un quartiero nemico, e per esso ottenere l’accesso libero, con cui vettovagliare la Città. Indi colla diversione costringere gli assedianti a lasciarla libera.

1642.

I

L nuovo Generale Svezzese Leonardo Tosterdon giunse alla testa del proprio Esercito con un accrescimento di parecchi reggimenti nazionali, estratti dal proprio regno, ed avvezzi a vivere sotto clima più aspro di quello d’Alemagna; perciò vigorosi, e forti a campeggiare

  1. Mercurio Istorico del Siri tomo 2 pag. 410, 411; Co. Gualdo Istoria suddetta pag. 63.