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76 Azioni di Generali

il Castello, giudicarono meglio il ritirarsi a Narbona. Di colà dopo la metà d’Ottobre sortì il Principe di Condè con grosse Truppe per disciogliere quell’assedio, già formato dallo Spinola. Giunto a Palma, otto giorni di pioggie dirottissime lo trattennero colà, e diedero comodità al Torrecuso, e al Figlio, di perfezionare la circonvallazione del proprio Campo. Con fatica incredibile alzarono parapetti, cavarono fosse, fabbricarono mezze lune, e tenaglie co’ loro intervalli. Collocarono le artiglierie ne’ luoghi opportuni1. A’ primi di Novembre il Condè attaccò i ripari Austriaci, ma dal valore degli Spagnuoli, ed Italiani, diretti dal Torrecuso, furono ributtati con nembi di palle grosse, e minute, riportandone un’orribile strage. Il Torrecuso colla picca alla mano roversciò tre Cavallieri Francesi, saliti sopra la trincea. Il di lui Nipote D. Garzia Cavaniglia, giovine di diecisette anni, vivace, con una schiera de’ suoi, sortì fuori de’ ripari, ed inchiodò parte dell’artiglieria nemica. Il Condè stimò bene, di ritornar addietro. Era la stagione avanzata, e i Monti Pirenei dalle loro altezze mandavano abbasso inondazioni d’acqua, che stagnavano sulla pianura, e incomodavano il Campo. Fu tenuto consiglio di guerra, e da molti fu inculcato, di levar l’assedio. Contraddisse il Torrecuso, e assunse egli l’incarico di condurre l’impresa a buon fine, e vi riuscì felicemente, obbligando il Governatore a pattuire la resa sul fine di Decembre. Così terminò la Campagna a di lui grand’onore. Per quattro altre Campagne proseguì il Torrecuso a servire colà il Re suo Signore, che ne aveva sommo bisogno per le disgrazie gravissime, che sopravvennero alla di lui Corona. Il Portogallo si sottrasse dal dominio di Castiglia, ed elesse un nuovo Re. La Catalogna, sollevata, si pose in armi. Invocò, e ricevette assistenze vigorose dalla Francia. Quando il Torrecuso comandò con autorità suprema, seppe guadagnare la fortuna, ed averla propizia; ma quando dovette ubbidire, e soggiacere agli ordini altrui contra i proprj pareri, che proponeva saggi, ed accertati, provò la sorte contraria. Bensì guadagnò il merito, d’aver ubbidito fedelmente. Il Re Cattolico incaricò al Torrecuso, d’assistere al nuovo Generale, da lui eletto contra i Catalani. I principj dell’impresa furono felici, perchè si operò con celerità, ed arditezza. Tortosa, e Tarragona, furono ricuperate con obbligo alle Truppe Francesi, di ritornar in Francia. Fu ridotto Cambriel all’ubbidienza, e disfatto un corpo di Catalani a Monblanc. Dopo di che l’Esercito Spagnuolo si accampò a veduta di Barcellona. Il Torrecuso fu di parere, che si assalisse la Città, piena di sbigottimento, e di costernazione. Ma il sentimento del Generale primario volle, che s’invitassero i Cittadini a parlamento. Nel mentre, che s’impiega tempo per trattare, giunsero Ufficiali, e Soldati Francesi, a rinvigorire i Barcellonesi; perlochè nulla fu conchiuso.

  1. P. Filamondo pag. 149.