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e di Soldati Italiani. 69

però tanto spazio di terreno doveva comprendersi nel giro della circonvallazione. Al favore di quelle valli sperò il Principe d’introdurre nuove genti nella Piazza sulle barche, che ordinò si preparassero, e poi a tempo debito sortite dalla Città, venissero ne’ luoghi, che loro accennerebbe. Il di lui pensiero era, di scacciare i Francesi dai Luoghi di Bac, e di Niurletto sulle sponde delle Valli a Tramontana, dov’eransi fortificati i Francesi per impedire qualunque soccorso. Nel viaggio, intrapreso a tal effetto, incontrò l’Abbazia di Vatten presidiata da’ medesimi. Sotto d’essa lasciò il Maggior Fanfanelli, che costrinse alla resa il Comandante nemico1. Poco dopo ebbe avviso, che due mila Francesi, quasi tutti Fanti s’avvicinavano senza sapere, che ivi fossero truppe Austriache. Anche il Principe Tommaso, informato di queste mosse, aveva spediti altri Cavalli, e Fanti al Fanfanelli. Questi come più vicino, ed impegnato, s’avanzò con trecento Italiani. E benchè inferiore di forze, supplì al numero col valore. Cominciò ferocemente a combattere co’ moschettieri, e fra molti Ufficiali uccise un Colonnello. Poco dopo chiamò le picche, per venire all’assalto. Ma l’altro Colonnello, che comandava, vedendo sopravvenire della Cavalleria Spagnuola smontata, rese sè stesso, e tutti al numero di quasi due mila alla discrezione del Fanfanelli, che divenne molto glorioso per l’ardita impresa, riuscitagli felicemente. Degl’Italiani morirono due Ufficiali, D. Felice dal Giudice, e il Conte Evandro Nipote del Piccolomini.

In questo mentre il Principe Tommaso era giunto sulle paludi, che attorniano S. Omer verso Niurletto, dove arrivati pur anco i legni dalla Città, fece subito imbarcare le munizioni, indi mille, e quattrocento soldati di varie nazioni, ch’entrarono prosperamente in S. Omer, non ostante le opposizioni, che infruttuosamente frapposero i nemici. Introdotto quel soccorso, ritornò il Principe Tommaso a Bourburg. Poco dopo occupò il Villaggio di Ramingen, e vi alzò attorno robustissime trincee. Colà a’ sei di Luglio fu raggiunto da D. Ottavio Piccolomini, che conduceva l’esercito Imperiale di sette mila Combattenti. Aveva sotto di sè Generale dell’artiglieria il Marchese Grana. Generali inferiori D. Luigi Gonzaga, e il Giovine Coloredo, tutti Italiani. Uniti gli Spagnuoli a’ Cesarei, arrivavano alla metà de’ Francesi sotto i due Marescialli Sciatiglion, e Duca della Forza, mandato in accrescimento di possanza al primo. Con tutta questa disuguaglianza concordarono il Principe, e il Piccolomini di assalire quegli il Forte di Niurletto, e questi l’altro del Bac dentro la Circonvallazione Francese. D. Ottavio si mosse subito con tutta segretezza di notte: e la mattina per tempo espugnò due ridotti esteriori. Il posto di Bac comprendeva un grosso quartiere, difeso da quasi tre mila Francesi. Sul Colle vicino eminente

  1. Tesauro Campeggiamenti: S. Omer assediato per tutto.