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60 Azioni di Generali


In Ottobre accolse con sontuosi trattamenti il Cardinal Ginetti, spedito dal Pontefice in Colonia, per trattare tra le Corone la pace, alla quale inclinando Egli, nominò i suoi Plenipotenziarj; primo de’ quali il Vescovo d’Erbipoli. In Decembre dopo la Messa dello Spirito Santo, e giurati i patti della Capitolazione propostagli, il Re d’Ungheria, sostenuto dalla gloria ottenuta nella condotta degli Eserciti, e dal decoramento di tutte quelle Virtù, che lo rendevano degnissimo erede, della pietà e della Corona del Padre, conseguì la dignità di Re de’ Romani. Per dar calore a questa Creazione, fu determinato sul principio della Campagna, che le armi Austriache da più parti occupassero la Francia. Il Galasso dalla parte dell’Alsazia, e della Borgogna: il Piccolomini, congiunto al Principe Tommaso Condottiere delle Soldatesche del Re Cattolico, dalla parte della Piccardia. Il Galasso dovette muoversi tardi, per essersi ammutinati gli Ungheri, e aver ricusato d’avanzarsi, dov’esso disegnava. Il Re Ferdinando, giunto al Campo, gli acquetò, e loro concedette di fermarsi di qua dal Reno sotto altro Generale alla custodia di quella Frontiera. Questo torbido impedì, che il Galasso non potesse soccorrere Saverna, assediata dal Cardinal della Valletta co’ Francesi, e dal Vaimar co’ suoi Alemanni. Prolungò ancora l’invasione, disegnata contra la Borgogna; la quale se si fosse eseguita al tempo prefisso, sarebbe riuscita di grand’utile a Cesare. Per la Contea di Ferretta, ripresi i due Castelli Tann, e Pfurt, entrò il Galasso nella Franca Contea, o Contea di Borgogna. Passato il fiume Saona tra Grais, e Aussona, si avanzò a Fontana Francese nella Ducea di Borgogna, soggetta al Cristianissimo con ispavento de’ popoli, e di Digion la Capitale. Ricavò prede grossissime da’ circonvicini Paesi. Consegnò al Duca di Lorena parte dell’Esercito per formar l’assedio di S. Gio. di Losne. Ma il Duca non ebbe l’avvertenza, di prontamente circondare la piazza per tal modo, che non v’entrasse rinforzo di gente. Ve lo portò il Conte di Rantzau Uffiziale Francese, che preso un gran giro per camminare più occulto, con somma diligenza v’intromise mille, e cinquecento Soldati. Pioggie furiosissime inondarono tutte le campagne, ed alzarono la Sana a tale altezza, che uscita dal letto, trabboccò da tutte le parti. Il Galasso giudicò bene, che si levasse l’assedio, in cui le Soldatesche pativano troppo. Questa irruzione del Galasso ritirò l’Esercito Francese, e Vaimarese dall’Alsazia, e da’ tentativi nell’Imperio. Il Re Luigi lo richiamò alla tutela de’ proprj Paesi, e lo rinforzò con altre levate, raccolte in tutta fretta. Allora il Galasso, vedendosi inferiore, o al più uguale a’ Nemici, si trincierò a Mirabeau, nè volle uscire da que’ steccati con non poca mormorazione della Soldatesca, la quale desiderava piuttosto d’arrischiarsi al cimento della battaglia, che patire penuria di viveri entro i ripari. Al Galasso era stato promesso accrescimento d’altre Truppe, le quali gli mancarono. Provò scarsezza di tutto, e massime di foraggio; con tutto ciò i Soldati, che l’amavano, sempre intrepidamente lo seguitarono.