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e di Soldati Italiani. 55

correre i primi pericoli, che a lui toccavano, e alla Cavalleria di Napoli. Dalle parole piccanti, udite, s’accorse il Gambacorta del sospetto, e volendolo levare di capo al Leganes, s’espose intrepido, combattendo tra così manifesti, e folti pericoli, sino a saltar dentro le Trincee nemiche; onde in mezzo ad esse colpito da moschettata, e caduto a terra vi lasciò la vita in età di cinquant’anni, dopo ventidue di Campagne al servigio della Corona di Spagna. La battaglia si perdette dal Leganes, come gli aveva presagito il Gambacorta. La di lui morte fu sentita universalmente con dispiacere. Il di lui corpo, rimasto nelle mani de’ Francesi, fu rimandato con dimostrazioni onorevolissime al Campo del Leganes, che con sontuosissimi funerali, a’ quali assistette Egli co’ Magistrati, e colla Nobiltà, onorò la memoria del Defonto.

Ripigliamo i fatti di Germania. La occupazione di tante piazze Alemanne, che facevano i Francesi, nel lasciarle gli Svezzesi, determinò la Corte di Vienna, a prestare l’assenso per la sorpresa di Filisburg, meditata, e proposta dal T. C. Bamberg, stato per avanti Governatore d’essa. Il Galasso fu incaricato di darvi mano. Dopo fatti tutti gli apparecchi, lasciò, che il Bamberg l’eseguisse, come successe nel Gennajo del prossimo anno

1635.

I

L Ghiaccio aveva indurate le acque di quelle fosse. Il Bamberg, che teneva appresso di sè l’altezza de’ terrapieni, approntò le scale di egual misura. Prima di abbandonare la piazza, aveva fatte tagliare da Persone confidenti la metà delle palificate esteriori, sicchè con poca violenza si rompessero affatto. I Presidiarj, credendosi sicuri, ommettevano per il rigore della stagione le consuete guardie, e però assaliti, rimasero prigionieri col loro Governatore. L’impresa riuscita con felicità aprì la strada ad altri acquisti. Il Galasso, uscito in Campagna si accinse all’assedio di Vormazia, che preso pattuì la resa. Di là passò all’attacco di Gustavemburg Fortezza eretta dal Re Gustavo all’unione del Meno col Reno. Il Governatore, fatte le difese possibili, ne uscì col presidio a buone condizioni. Era il Duca di Vaimar in quella vicinanza; ma non aveva forze eguali, da campeggiare, e da resistere. Il Galasso, venutogli a fronte, l’obbligò a ritirarsi frettolosamente sotto Creutznac, sempre inseguito dagli Austriaci con perdita di gente, quantunque esso Vaimar con la retroguardia combattesse valorosamente. Altra piazza dopo lunga resistenza cadette in potere del Galasso, che coll’opera del Co. d’Asfeld la prese. Dopo di che spedì con parte dell’Esercito il Conte di Mansfeld all’espugnazione di Magonza, e coll’altra accampò a Vormazia, dove congregò copiosissimi magazzini di viveri.

Era seguita la dichiarazione della guerra contra la Casa d’Austria, pro-