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30 Azioni di Generali


Altro tentativo praticò il Conti, per impossessarsi di questa Città. Tenne corrispondenza con alcuni Cittadini, parziali dell’Imperatore, affine d’essere ammesso dentro una porta. Promise loro grandi ricompense, ed il perdono intero del passato. Questi lavorarono una mina, per far volare in aria una parte delle mura. Con questo scoppio speravano, di tirare il Presidio Svezzese colà, nel qual tempo si promettevano di sorprendere la porta al lato opposto, e consegnarla agli Imperiali. Avevano di già lavorata la cava, e trasportativi alcuni barili di polvere; quando le guardie, che giravano attorno, scopersero quel lavoro; Allora il Governatore Iforn, insospettitosi di tradimento, rinforzò le porte. Al giorno concertato il Conti s’accostò a Stettino con quasi tutti i suoi. Gli Svezzesi, lasciate ben custodite le porte, uscirono a combattere. Il conflitto durò per due ore. Gl’Imperiali prevalsero, ed uccisero maggior numero de’ nemici. Ma non vedendo mossa alcuna nella Città in suo favore, nè vedendo aprirsi in loro vantaggio veruna porta, recedettero al proprio Campo. Seppero di poi, che i Cittadini, congiurati per intrometterli, avendo osservate ben munite le porte, non avevano osato di praticare, quanto avevano promesso, e piuttosto per non dar peggiori indizj di macchinazioni, avevano seguitati gli altri Cittadini, accorsi sulle mura colle armi per difendersi.

Torquato Conti, trovandosi in poco buono stato di salute, per cui non poteva maneggiarsi con quell’attività indefessa, che desiderava, chiese alla Corte di Vienna un sostituto nel comando; tanto più che il Pontefice, suo naturale Signore, lo ricercava, per confidargli il governo delle proprie Milizie. Ottenuta per tanto la dimissione, e capitato in di lui vece Annibale Conte di Sciamburg, passò a Vienna, ove rese buon conto della propria condotta. E potette ben farlo, poichè mancandogli le forze armate, supplì abbondantemente col buon consiglio, saggie industrie, e occulata attenzione, per minorare gli acquisti del Re Gustavo; il quale, se col negozio non avesse conseguito Stettino, era tuttavia in istato di perdere le piazze fin allora cadute nelle di lui mani, colla medesima facilità, con cui se n’era impossessato. Erano piazze deboli; E noi le osserveremo in questo secolo riprese più volte da’ nemici della Svezia con breve consumo di gente, e di tempo.

Sul principio d’Ottobre il Re di Svezia, vedendo di non poter avanzar passi ulteriori sul fiume Odera per l’ostacolo delle due piazze, munite e ben guardate dal Duca Conti sù quelle acque, erasi ricondotto nel Ducato di Meclburg, di cui erano stati spogliati da Cesare i due Fratelli Adolfo Federigo, e Gio: Alberto, come pretesi autori, e primarj stromenti della guerra, antecedentemente fatta dal Re di Danimarca. Per il passo di Ribnitz lo Svezzese si aprì l’ingresso colà; E subito spedì comandamento a que’ sudditi, che, come fedeli a’ loro Principi dispossessati, unissero le loro truppe alle proprie, e perseguitassero