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28 Azioni di Generali

dell’isole di Rugen, e di Usedon, ove i forti, e i presidj Imperiali erano debolissimi, e più atti a contenere i popoli in ubbidienza, che per ostare ad invasioni ostili.

Torquato Conti, e Federico Savelli Principi Romani custodivano quelle frontiere sotto i Vesilli di Ferdinando. Al primo allarme si mossero solleciti, e prepararono que’ maggiori ostacoli, che loro promettevano le deboli truppe Cesaree. Il Conti spedì veloci Corrieri a Vienna con rimostranze della forte possanza di Gustavo, e del pericolo, in cui versavano tanto la Pomerania, quanto il Mechdburgo, di cadere nelle di lui mani; mercechè i popoli, affezionatissimi agli Svezzesi, inclinavano totalmente a congiungersi con loro, e a dar braccio alle di loro conquiste. Esso poi prontamente adunò in un sol corpo le migliori Soldatesche; ne ritirò parte dalle piazze deboli, e con queste provide le più forti. Incoraggì gli Ufficiali, e le soldatesche ad una generosa resistenza. Si rammemorava, come il Pomerano era stato parziale dell’Elettor Palatino, fin da quando questi fu coronato Re di Boemia, a cui mandò alcuni pezzi di Cannone, per servirsene contro Ferdinando.

Quindi venne ragionevolmente in sospetto, che se l’intendesse con Gustavo. Per tutto ciò si prevalse di esortazioni al Duca, affinchè non mancasse agli obblighi suoi verso Cesare. Gli promise generose ricompense dalla liberalità di Ferdinando, se dimorava fedele. Replicò istanze, per aver nelle mani Stettino, ma il Duca sostenne la negativa.

Il Conti, per levare l’appoggio, e la sussistenza a’ nemici, disarmò gli abitanti malintenzionati. Raccolse molte vettovaglie ne’ proprj magazzini; e quelle che non poteva trasportare, le disperse. Incendiò i molini, fece diroccare i ripari delle Città meno forti. Si assicurò di Gartz, passo di grand’importanza, e lo munì alla meglio. Queste diligenze operarono non poco a di lui favore; Quando intese, che il Re Gustavo, chiesto ed ottenuto l’abboccamento con Bogislao Duca di Pomerania, lo aveva persuaso a consegnargli Stettino, piazza fortissima sull’Odera, il di cui acquisto somministrava nuova fermezza, e grandi avvantaggi al medesimo. Entrò quel Monarca nella Città con grandissimo applauso, e vi fu ricevuto a modo di Trionfante con tutte le dimostrazioni di sviscerato affetto da quegli abitanti. Rivide le fortificazioni, e ne ordinò di nuove; a perfezionare le quali impiegò per più giorni l’esercito. Egli medesimo soprastava al lavoro, stimolando tutti ad accelerarlo; giacchè meditava di stabilire colà la sede primaria della guerra ad acquisto delle circonvicine provincie. Conciliavano al Re Gustavo grandi aderenze le voci, ch’esso Gustavo spargeva, e faceva correre per l’Alemagna, colle quali si protestava, non essere sua intenzione di ritenere il Paese, che conquistava, ma liberare gli Stati altrui dalle violenze, che risentivano, e poscia restituirglieli. Mirare i suoi disegni semplicemente alla conservazione pel-