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26 Azioni di Generali


Quando Gustavo Adolfo Re di Svezia invase la Pomerania sul mare Baltico, reggeva le schiere Austriache, lasciate alla guardia di quelle Provincie, Torquato Conti de’ Duca Poli Signor Romano.

Dal Cardinale suo Zio paterno era stato egli negli anni giovanili incamminato per la Prelatura Ecclesiastica; ma prevalendo l’inclinazione alle armi, il Zio gli permise, che andasse a militare in Lombardia, Capitano di Cavalli per la Corona di Spagna. Di là passò in Germania a miglior dignità tra Cesarei. Combattette con valore distinto alla battaglia di Praga, indi sotto Nayasel, dove rimase prigione. Riscattato, tornò in Italia a’ stipendj del Pontefice per la custodia della Valtelina.

Aspirando poi a rendersi più glorioso, volle ritornare in Alemagna, ove militò contra il Re Danese con ingegno, bravura, e felicità; perlochè da Cesare fu inalzato al grado di Generale dell’Artiglieria.

Era stato destinato alla Guerra di Mantova; ma risonando da pertutto i preparamenti grandi del Re di Svezia contro la Casa d’Austria, amò di rimanere alla difesa della Pomerania. Non aveva truppe, da contrapporre agli assalimenti nemici; Applicò per tanto alle industrie, e agli stratagemmi, per difficoltare le imprese, e ritardare gli avanzamenti del Re Gustavo. Apprensione ancora maggiore, ed imbarazzo più molesto davano al Duca Conti i Paesani, i quali, professando la Religione medesima del Re, e tenendo col di lui Regno rilevante commercio di negoziazione, e di guadagno, perciò amavano, e davano opera, affine di soggettarsi a lui. Ed appunto per la certezza d’aver Alleati, e corrispondenti in tutta l’Alemagna, il Monarca Svezzese erasi accinto a questa guerra.

Alcuni Istorici scrivono, ch’esso medesimo era passato prima in Alemagna, affine di osservare lo stato di quelle Provincie, il genio de’ Principj, la situazione de’ Paesi, la fortezza delle Città, e tutto ciò, che ad un saggio Capitano è necessario sapere, prima d’esporsi ad un’impresa sì grande1. Colà stabilì alleanza co’ Principi Protestanti a queste condizioni, ch’Egli congregasse lo Soldatesche, ed essi somministrerebbero del denaro. Ma quando avesse stabilito il piede nella Germania, essi gli assistessero a tutto potere. In ordine poi a’ paesi, che si guadagnassero, quelli, ch’erano de’ Cattolici s’intendessero acquisti suoi, e quelli ch’erano di Signori d’altra Religione, tornassero a’ loro antichi Padroni.

I Protestanti erano altamente irritati per l’obbligazione, imposta loro dall’Editto Imperiale, di restituire tanti Vescovati, Abbazie, e ricch’entrate Ecclesiastiche, usurpate da loro. I Commissarj Cesarei, delegati a quest’effetto, premevano per l’esecuzione del decreto; E già avevano sottratte dalle loro mani parecchie doviziose prebende, e restituitele a Cattolici. L’Elettor Sassone, ed altri Protestanti proseguivano ad esclamare contro a quel decreto. Ma le loro querele non

  1. Mappamondo Istorico parte prima pag. 354, volume 7.