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e di Soldati Italiani. 21

obbligato al Re di Spagna, il quale nelle angustie passate colla profusione dell’oro, e con varj corpi di milizie, spedite prontamente in sua difesa, lo aveva sollevato da pericoli manifesti, di perdere la massima parte de’ suoi Stati, e però non ebbe cuore di negare agli Ambasciatori Spagnuoli la spedizione di quanto bramavano. Ordinò per tanto a Rambaldo Conte di Collalto suo Generale, che raccolte le soldatesche Alemanne, acquartierate ne’ confini della Lombardia, calasse con loro nel Milanese, e camminasse di concerto col Governatore di quel Ducato. Venne il Collalto con sopra venti mila tra Cavalli, e Fanti e cominciò le ostilità contra il Mantovano. Ma perchè in questa guerra due Cavalieri Italiani cominciarono ad acquistar fama d’Illustri Guerrieri, e perchè di essi avrà a favellarsi non poco nelle presenti memorie, perciò conviene esporre in avanti la loro nascita, e i primi incamminamenti nella Milizia. Furono questi il Baron Mattia Galasso Trentino, e D. Ottavio Piccolomini Sanese.

Che il Vescovato, e il Principato di Trento siano membri naturali d’Italia, benchè politici dell’Alemagna, lo confessano tutti i Geografi, che alla sommità dell’Alpi stabiliscono i confini dell’una, e dell’altra. Colà da famiglia nobile, ed antica, feconda di molti Uomini celebri nell’armi, e nelle lettere, trasse i suoi natali il Baron Mattia. Il Padre per nome Pancrazio militò molti anni in Fiandra sotto il grand’Alessandro Farnese, poi in Italia sotto il Colonello Madruzzo. In Piemonte cominciò Mattia a guerreggiare, finchè, sopite colà le guerre, passò in Germania; nè andò molto, che fu sollevato pel merito d’ottimi diportamenti a gradi militari di Tenente Colonnello, e di Colonnello. Con questo carico fece alquante Campagne in Boemia, e nell’Imperio, nelle quali si diportò a tutte le occasioni in diverse spedizioni difficili, e scabrose con grande prudenza, desterità, e valore1. Nel Vescovato di Brema per ordine del Conte Tilli, gravemente ferito, assalì alcuni mila cavalli nemici negli angusti passi di certe paludi, e gli sforzò a rendersi, e a pigliar servigio sotto le bandiere Cesaree. Ebbe gran parte nella vittoria, ottenuta dall’Esercito Austriaco nella battaglia di Steinfort. Nella Frisia orientale diede diverse rotte alle genti del Re di Danimarca, indirizzate al soccorso di Cremperc. Si trovò quasi sempre alle più famose battaglie seguite in Alemagna, dove acquistò molti luoghi.

Nata la guerra di Mantova, il Galasso n’ebbe la più importante direzione, poichè il Conte di Collalto Comandante supremo de’ Tedeschi prima in Lodi, poi nel famoso Monistero di S. Benedetto incomodato da male, si rese inabile ad operare. Il Galasso espugnò Goito, chiave principale del paese: attraversò più volte i soccorsi, che si volevano introdurre in Città, e finalmente sorprese con istratagemma la piazza; do-

  1. Gualdo, Vita, ed azioni di Personaggi. V. Galasso.