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e di Soldati Italiani. 19

dardi del Re di Svezia, che allora machinava, e poi recò tante ruine nell’Imperio, e tanti pregiudizi a’ Cattolici. I disgustati, e male intenzionati contra la Casa d’Austria presero animo maggiore, e più pronto, per collegarsi, ed aderire allo Svezzese. I Protestanti si tennero fermi nella contrarietà, a dimetter i beni Ecclesiastici. E dove all’ora col braccio potentemente armato avrebbe Cesare costretti i Luterani, a rilasciare le Chiese, i Monasterj, e l’entrate Sacre a’ Prelati, a’ Parrochi, a’ Regolari della Religione Romana; dopo la riforma di più reggimenti a piedi, e a cavallo, ne avvenne, ch’esso sfornito del nervo di più migliaja di fedelissimi soldati, ed abbattuto da parecchie disfatte cadute sopra le Milizie rimastegli, vide poi cadere a voto, quanto aveva desiderato, e proccurato per l’accrescimento della vera fede in Alemagna, e per lo ristabilimento de’ Vescovi, degli Abbati, ed altri beneficiati nel possesso delle Città, Ducati, Principati, e terre di loro antichissima, ed incontrastabile giurisdizione, involate dagli Eretici. Se ne dolse poi Ferdinando per i gravissimi detrimenti sopraggiunti. Ma egli amò meglio seguire gli esempj de’ Cesari Austriaci suoi Antenati, stati sempre affezionatissimi al sollievo de’ popoli, alla soddisfazione degli Elettori, e alle compiacenze degli Stati Alemanni, come anco nemicissimi di muover ombre, o sospetti nelle menti de’ suoi Nazionali, ch’essi anelassero alla padronanza universale della Germania, e all’abbattimento degli altri Principi, o Città libere. Ebbero bensì a pentirsi di tale istanza fatta gli Elettori, e i Principi Cattolici; mentre sopra di loro si rovesciarono le peggiori invasioni, e devastazioni, tanto del Re Sveco, quanto de’ Principi, e paesani, e stranieri, che confederatisi con lui rinforzarono l’armata Svezzese e con grossi esborsi di denaro, e coll’unione delle loro Soldatesche. Sembra in vero, che o quelli non dovessero con tali inchieste premere Cesare per la pubblicazione ed esecuzione del nuovo Editto, o dovessero poi lasciargli in mano la spada ben affilata, col vibrar della quale riducesse all’ubbidienza i renitenti. Si trattava di levar dalla mano di molti Principi, Cavalieri, e Baroni Luterani Principati, e Signorie valutate parecchi milioni di scudi, i di cui redditi ammontavano a centinaja, e centinaja di migliaia d’altri scudi. Questo spoglio non poteva aver luogo, quando la possanza di copiosi eserciti a loro veduta non li costringesse ad effettuarlo. Instarono ancora gli Elettori, che si levasse il comando degli Eserciti Cesarei al Duca Alberto di Valstain. Produssero contra di lui varie accuse, alle quali però non mancò egli di contrappor sue difese. Cesare, quantunque conoscesse la necessità, che aveva, di conservare al governo delle proprie Armate un Capitano di grido a lui fedelissimo, amato da’ Soldati, e fortunatissimo, che conservava il decoro delle proprie armi; e benchè si accorgesse degli artifizj, che si nascondevano sotto tali istanze; con tutto ciò, dotato di grande mansuetudine, prontissimo a sod-