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e di Soldati Italiani. 223
possanza, spedì scorrerie a varie parti, e ordinò al Baron Sechendorf Comandante in Pirot, che si facesse sentire con altre corse verso Soffia, come praticò molte volte. Sulla fine poi di Luglio raccolte le soldatesche da varj Quartieri, accampò a Jagodine sul fiume Morava, ove giunto sulla fine del Mese d’Agosto il Principe di Baden, al medesimo rinunciò il governo dell’esercito. Avendo poi questi determinato, di passare in Transilvania, per riparare i mali, cagionati da una disfatta, caduta addosso all’Haisler Comandante di quel Principato, rotto, ed imprigionato dal Techeli, il Veterani, che sotto di lui esercitava la carica di Generale della Cavalleria, dovette portarsi colà.

Reggeva l’Ungheria superiore da più anni il Conte Ottavio Nigrelli, il quale coll’accortezza, moderazione, e amorevoli maniere conservava in ubbidienza quella vasta provincia. Al primo avviso della percossa, patita dall’Haisler, ammonì gli Ufficiali de’ Presidj a star attenti, e con guardia straordinaria. Introdusse comestibili nelle fortezze, e vi spedì nuove compagnie. Spinse un Campo volante verso S. Giob con ordini al T. C. Slic di osservare le mosse de’ mal affetti; e dove apparisse principio di torbidi, prontamente colle armi lo comprimesse. Esso poi distribuì qua, e là fedeli esploratori, e li stipendiò generosamente, per essere avvertito a tempo di tutte le trame, che si macchinassero. Raccolse varie squadre di Veterani, e di nuove leve, colle quali si collocò a Zolnoc, e quivi chiuse al Techeli il passaggio del Tibisco. Il Principe di Baden, entrato coll’esercito in Transilvania, la nettò ben presto dai Turchi, dai Tartari, e dai Ribelli, costringendoli a ricoverarsi altrove. Lasciò sù i confini alla custodia di que’ passi il General Veterani, il quale avvertito di una nuova invasione, studiata dal Techeli, serrò a lui i passaggi con opportuni presidj. Rimase poi egli al reggimento di quel Principato, e vi durò per cinque anni, accettissimo a’ popoli, e perfettamente concorde coi Magistrati delle Città, e grosse Terre1. Con ragioni, ricavate dal loro interesse, conseguì a’ tempi debiti lo sborso puntuale delle pattuite contribuzioni; poiché, diceva loro, se i Soldati saranno pagati prontamente, mi sarà facile l’averli contenti, e il governarli con esatta disciplina, sicché niuno rimanga offeso, e gli affari della Provincia camminino con quiete, e con sicurezza. Tanto ottenne in tutto il decorso del suo reggimento. Collo stesso soldo levava esso le reclute, onde i suoi reggimenti erano sempre compiti. Alla di lui disposizione fu rimesso l’adoperare le milizie Paesane; ed egli alle occorrenze fastidiose, frammischiandole colle Alemanne, le collocava numerose a’ varchi angusti delle montagne con direzioni benissimo composte; onde il Techeli, che per lo più girava attorno a quei confini, non iscoprì verun buco durevole, per cui penetrare con invasioni. Una sol volta sforzò certo pas-

  1. P. Vagner suddetto tomo 2 pag. 189.