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e di Soldati Italiani. 211

to. Decretate le pene, il Caraffa nella Piazza d’Eperies col taglio del Capo, e delle mani la fece eseguire in otto primarj; il che riempì di terrore il paese, e restituì all’antica ubbidienza. Passarono gran doglianze a Vienna contra di lui, e Cesare chiamatolo alla presenza, lo sgridò acerbamente per aver usata tanta severità, senza riflettere, che serviva ad un Padrone indulgentissimo a condonare, o a mitigare le pene meritate. Il Caraffa tacque, e si contentò, che tanto il rimprovero, quanto l’invidia cadessero sopra di lui, e ne rimanesse sgravato l’Imperatore. Ma si compiacque d’aver operato, come il buon servigio di Cesare richiedeva contra Sudditi, che sin allora mai non avevano cessato d’abusarsi della di lui bontà, e clemenza.

Intesa poi la marcia del Duca di Lorena verso la Transilvania, raccolse gran quantità di barche, per trasportare viveri a Seghedino. Poco dopo visitati i Magazzini, ritrovò, che moltissime vettovaglie eransi guastate per scelleragine de loro custodi; e però vi voleva qualche settimana di tempo, per radunarne di nuove. Il Serenissimo di Lorena aveva consultato il General Veterani1, per intendere il suo parere circa la strada, da tenersi verso la Transilvania. Questi consigliò la più breve tra Seghedino, e Titul, indi a Lippa, che si conquisterebbe facilmente, poi a Deva, o ad Alba Giulia. A tal fine radunava navi in copia, colle quali sul fiume Maros avrebbe trasportati i viveri.

I gran patimenti, sofferti nel marciare dal Danubio al Tibisco per Campagne, sfornite d’alberi, all’ombra de’ quali ripararsi ne’ cocenti ardori del Sole, quando era sereno, e senza Case, sotto le quali coprirsi, quando dirotte pioggie inondavano, e queste duravano per più giorni; in oltre senza pozzi d’acqua buona, con cui ristorare l’ardente sete degli Uomini, e de’ giumenti, infiacchirono l’esercito Cesareo. La notizia poi delle provvisioni cadute in pessimo stato, ed altre difficoltà, consigliarono il Duca di Lorena a salire più in alto a Zolnoc, ed appigliarsi al cammino più lungo, ma meno fastidioso, e più agevole a rinvenire provvisioni. Affrettatosi il General Caraffa a raccogliere viveri, ne mandò buona copia a ristoro del Campo. Precedette nel viaggio il General Veterani con quattro Reggimenti, ed entrato il primo in Transilvania, intimò la resa a Claudiopoli. Sopravvenne il Duca medesimo: piantò le batterie, e conseguì la resa. V’entrò Egli in comparsa di Trionfante, accolto da’ Magistrati, e da’ Nobili con sommi onori. Passò nel cuore della Provincia, e costrinse l’Abaffi ad ammettere guarnigione nelle Città primarie, tra’ quali Hermanstat la Capitale. Il Caraffa consigliò, e ottenne di collocare in Debrezino Città popolatissima un grosso quartiere a piedi, e a cavallo, per contenere in freno quel paese di fedeltà vacillante.

  1. P. Vagner tomo V pag. 22.