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e di Soldati Italiani. 175

boschi, che necessitava lo sfilare per il lungo, e difficoltava ad un corpo il soccorrere prontamente l’altro in occorrenza di battaglia. Il Susa volle la Vanguardia posto d’onore, ma di minor pericolo: Venivano dietro le altre milizie per lo più nuove leve e poco esercitate. Questo fu un gran fallo, poichè dovevansi eleggere strade larghe, e più libere, nelle quali dilatare ad ampia ordinanza le schiere, e rendersi comoda la scambievole comunicazione de’ corpi. Tanto più che avevasi alle spalle una veterana, e fioritissima armata Francese con alla testa un Principe bellicoso, ed amante di fatti d’arme. Provvidero bensì, che il Principe di Vaudemont con quattro mila Cavalli, ed alcuni battaglioni di Fanti coprisse la retroguardia. Ma questo era un debole riparo. Il Principe di Condè, conoscendo il pessimo errore de’ nemici ristretti, li attaccò, li disfece, ne imprigionò più migliaja nelle Campagne prossime al Villaggio di Senef, e nella Terra medesima, prima che la Vanguardia, e parte della battaglia tornando addietro, fossero in istato di soccorrerli. Il Principe di Oranges, il Susa, ed altri Generali, venuti tardi, occuparono i siti migliori attorno il Villaggio di Fai. Il Principe di Condè, non contento della strage, e cattura fatta sin allora sopra parte degli Ollandesi, e degli Spagnuoli, s’impegnò a seguitare il conflitto contra degli altri. Ma essendo questi bene schierati colle artiglierie ne’ luoghi proprj, cagionarono gravissima ruina negli assalitori Francesi, senza ch’essi potessero guadagnare altro terreno. Si combattette sino ad un’ora di notte col favore della Luna. Ingrossate le tenebra, si unì una Salva generale, non si sa come, nè da chi cominciasse; perlochè amendue i Campi sloggiarono. Ogn’una delle due parti si attribuì la vittoria, e ne celebrò allegrezze nelle proprie Città. Nè è da maravigliarsi sù un tal procedere. Rimangono indecise le vittorie, quando l’uno de’ due eserciti non resta sbaragliato totalmente. Sparsero i Francesi, di aver uccisi tre mila nemici, e fatti quattro mila prigioni con aver riportate bandiere, e stendardi in quantità. Contrapposero gli Alleati di aver ammazzato, e ferito numero assai maggiore di Francesi, tra’ quali mille Uffiziali, e conservato il Campo principale.

Le circostanze, che cagionarono, ed accompagnarono questa battaglia, non prevedute, e lasciate correre, allorchè facilmente avrebbero dovuto regolarsi in maniera migliore, concitarono querele gravissime tra l’Oranges, i Capi Spagnuoli, e il General Susa. Si era osservato ne’ consigli di guerra, che qualunque partito piaceva a’ primi, dispiaceva al Susa. Raccapezzati in qualche modo gli animi, si passò all’assedio di Odenad, Città piccola, ma vaga sul fiume Schelda. Il Principe di Condè vi si accostò; e quando attendevasi una seconda battaglia, il Generale Susa non solo non volle acconsentirvi, ma la notte seguente senza farne parola agli altri Generali, si ritirò dal posto assegnatogli.