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138 Azioni di Generali

Campagna. Il Bassà chiamatolo, insinuò a quegli, che l’avevano proposto per migliore, ad acclamarlo per Principe. Con artifizio così sagace ottenne il Turco, che tutti i Transilvani aderissero all’Abaffi, ed abbandonassero il Keminio.

Cangiate le contingenze dell’affare presente, stavano incerto il Montecuccoli, a qual partito appigliarsi. Due ve n’erano, o prender quartiere in Claudiopoli, o penetrare più avanti, come persuadeva il Keminio, e dar battaglia a’ nemici. A questa determinazione veniva opposto il poco numero de’ Tedeschi a confronto del’Infedeli al triplo più numeroso; le febbri pestilenziali, che affliggevano molti Soldati Cristiani: Il Paese gran parte incolto, ed altro sterminato con incendj dagli Ottomani; per tanto dove trovar foraggio, e come provvederlo in mezzo alle correrie de’ Cavalli Tartari. Pesate queste difficoltà giudicò il Montecuccoli miglior consiglio, ritirare le genti, che gli rimanevano, in paese migliore, e più quieto. Introdusse in Claudiopoli due mila Soldati, e quanti viveri potette radunare. Esso poi, messa a cavallo la Fanteria, perché patisse meno, e viaggiasse con migliore celerità, ritornò addietro. Per la sicurezza de’ presidj lasciati in Transilvania, sarebbe stato necessario l’acquartierare l’esercito in Cassovia, ed altre piazze dell’Ungheria superiore verso il Tibisco; ma ripugnando con veemenza i Capi di que’ Comitati, a dar loro l’alloggio, dovette l’Imperatore collocarlo ne’ Paesi più prossimi agli altri Stati Patrimoniali.

Nell’Inverno, che venne dopo, i due Pretendenti al Principato di Transilvania macchinarono d’opprimersi scambievolmente. Vi sarebbe riuscito il Keminio, se in lui vi fusse stato più risoluzione, ed ardore; poiché era vicinissimo ad aver nelle mani il rivale; ma perdendo tempo, e sempre irresoluto, prestò comodo all’Abaffi, di ricevere soccorso da’ Turchi. Il Keminio, postosi in battaglia co’ suoi, e con due mila Alemanni, somministratigli dal Montecuccoli, quando i Tedeschi dal canto loro avevano vinto, Esso, abbandonato da’ proprj Soldati, fuggendo altrove nel cadere di sella rimase infranto dal calpestio de’ Cavalli fuggitivi, non si sa se a caso, o a bella posta. Ritrovato dopo alcuni giorni il di lui cadavere, e separata dal busto la testa, fu mandata al Gran Signore, che la fece appendere sopra un’asta eminente ad Adrianopoli a spettacolo ferale. Con la morte del Competitore tutta la Transilvania si sottomise all’Abaffi. Ma perché molte piazze erano tuttavia presidiate da’ Tedeschi, il Sultano intimò al nuovo Principe, che ben presto gli obbligasse ad uscire. Altrimenti si rimandava il Bassà Halì col proprio esercito, avrebbe soggettata totalmente quella Provincia al suo dominio. Verso la fine d’Aprile otto mila Transilvani con alcuni mila Turchi assediarono Claudiopoli. Il Governa-