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e di Soldati Italiani. 135

guadagnare con ricchi presenti il Gran Visire. Ma questi rigettati i doni, commise al Bassà di Buda di raccogliere le Soldatesche Ottomane, e combattere il Ragozzi.

Era allora a Francfort il Re Leopoldo per la sua esaltazione al Trono Imperiale, differita sino a quindici mesi dopo la morte dell’Augusto Genitore. Alcuni meditavano d’esaltare l’Elettor di Baviera Ferdinando Maria: e doviziose offerte furono a lui esibite, se voleva accettare lo scettro Cesareo. Ministri d’eccellente Politica furono adoperati per piegare il Duca al consenso. Nelle Capitolazioni, proposte degli Elettori al Monarca da eleggersi, v’erano patti gravosi alla famiglia Austriaca. Immobile il Bavaro nella negativa, accettati dal Re Austriaco, e giurati i patti nel Luglio del 1658 fu Egli eletto Imperadore, dopo compiti i diciotto anni. Mentre i Turchi armavano alla gagliarda, per opprimere il Ragozzi, quegli, che in absenza di Leopoldo governavano gli affari d’Ungheria, giudicarono di raccogliere un piccolo esercito, che sotto la condotta di D. Annibale Gonzaga accampò nell’Isola di Schut. Il Bassà di Buda giunse con quindici mila Soldati vicino a Lippa, attaccò battaglia, e rimase disfatto dal Ragozzi. Questi implorò l’assistenza degli Austriaci; ma non ritornato per anche il Montecuccoli coll’esercito dal Mar Baltico, gli fu risposto, che nulla sperasse. Per ubbidire agli ordini del Gran Signore era stato eletto Principe il Barczai. Ma questi divenuto odioso a’ nuovi Vassalli, fu detronizzato dal Ragozzi, e costretto a scampare in Temisvar. Il Bassà con quindici mila uomini si mosse, ed affrontatosi col Ragozzi, tagliò a pezzi le di lui genti, fuggito esso appena in Gran Varadino. Raccolte nuove Milizie il Ragozzi, s’avanzò ad una terza battaglia cogl’infedeli, dalla moltitudine de’ quali oppresso con quattro ferite, pochi giorni dopo perì. Prima che ciò seguisse, l’Imperatore aveva spedito in Ungheria il General Susa con le Truppe, ritornate dalla Pomerania, state a’ quartieri nella Moravia, e nella Silesia. Il Susa, arrivato sul Tibisco, introdusse Presidio Tedescho in Zatmar, e in Caloa. Tra questa ultima Piazza, e Rakomar piantò gli alloggiamenti; e per esser sicuro, munì di grosse guarnigioni l’un luogo, e l’altro, entro de’ quali dirizzò copiosi Magazzini. Con lettere replicate chiese accrescimento di Soldatesche dalla Corte, che finalmente, benchè tardi, gli spedì cinque reggimenti di Fanti, e tre di Cavalleria col Generale Staremberg. Governava l’Esercito Ottomano Halì Bassà, Uffiziale accreditatissimo tra’ Maomettani. Pretese d’obbligare gli abitanti del Gran Varadino, ad ammettere per loro Principe il Barczai, voluto onninamente dal Gran Signore. Ricevuta la ripulsa, con cinquanta mila uomini assediò quella Città. Il Susa ne porse notizia all’Imperatore, allora in Gratz. Leopol-