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134 Azioni di Generali

di replicate fortificazioni. Dall’opposta parte l’Elettore di Brandeburg, e il General Montecuccoli moltiplicavano gli acquisti. Sforzarono i passi del fiume Penna. Dopo aspro combattimento disfecero più di mille Cavalli Svedesi, non essendosene salvati se non pochissimi. Il Montecuccoli s’appigliò all’oppugnazione di Demmin, piazza munita di più recinti, ed accresciuta da molti ripari esteriori moderni. Di più attorniata da paludi non accessibile se non da un lato. Il Montecuccoli con indefesso travaglio di trincee, e di batterie la costrinse in pochi giorni alla resa. Non si espugnò Stettino, perchè si ommise la presa di Anclam, e di Volgast verso il Mar Baltico; d’onde sul fiume Odera s’intromettevano truppe fresche nella piazza. Si vuole, che motivi Politici distornassero l’espugnazione di quelle due Fortezze. Il Montecuccoli, provveduti di sufficienti presidj i luoghi occupati, si ritirò nel Ducato di Mechelburg, ove dopo l’aver disfatti altri nemici, e preso il Forte di Vertmonda, terminò la Campagna. La morte del Re Carlo Gustavo, seguita dopo la metà del prossimo Gennajo, agevolò la cessazione dell’armi, e lo stabilimento della pace. L’Imperador Leopoldo, che non avea intrapresa la guerra, se non per sostenere le Corone vacillanti sul capo de’ due Re di Polonia, e di Danimarca, compiacendosi, e godendo sommamente dell’intento conseguito con tutta felicità, ritirò ne’ paesi ereditarj le proprie truppe. Nel decorso della guerra erasi protestato sempre, che niuno emolumento ricercava per sè, ma solo la salvezza de’ Principi Amici.

1661.

S

E la Polonia, e la Danimarca servirono di scena lugubre a luttuose tragedie, anco la Transilvania ne presentò altre più funeste, e più sanguinose. In due anni vide capitar malamente quattro Principi suoi, due uccisi in battaglia, uno ammazzato insidiosamente, il quarto chiuso in carcere miserabile. Il Principe Giorgio Ragozzi fu il primo, che pagò la pena dell’ardita sua determinazioni, con cui si congiunse con Carlo Guastavo a danni della Polonia. Mustafà Gran Signore de’ Turchi, irritato da tale procedura contra i di lui comandamenti, ordinò agli Stati di quel Principato, raccolti in Alba Giulia, che cacciassero in esilio il Ragozzi, e a lui consegnassero la Fortezza di Jena, altrimenti minacciava esterminio al Paese. La Dieta pregò il Ragozzi, a deporre il governo almeno a tempo, per non irritar le armi del Sultano. Il che ottenuto, elessero Principe Francesco Reday Signore di Nobiltà antichissima, prudente, e placido di genio. Il Ragozzi, accostumato a dominare, raccolti dieci mila uomini de’ suoi partigiani costrinse una nuova Dieta, congregata in Medya a restituirgli la dignità, e a deporre il Reday, che vi prestò il consenso. Sperò il Ragozzi di