Pagina:Anonimo - Azioni egregie operate in guerra.pdf/135


e di Soldati Italiani. 125

Antonio Maced. Con celerità si portò a Roma, d’onde si spiccarono due Gesuiti in abito di Cavalieri, e furono il P. Francesco Malines Torinese, e il P. Paolo Casati Piacentino amendue Teologi di grido, e l’ultimo, celebre Mattematico. Con questi conferì a lungo la Regina le sue intenzioni, e perplessità di mente. Erasi affezionata grandemente alla Casa Austriaca. Promosse con vigore l’elezione di Ferdinando Quarto in Re de’ Romani, Principe di gran pietà, e zelo, che potesse provvedere in parte a’ mali, cagionati dall’armi Svezzesi. Uscita poi furtivamente dal Regno, volle Cristina negli Stati Austriaci fare prima la privata, poi la professione solenne di sua fede. E qui sia detto abbastanza di sì eccelsa, e Religiosa Principessa.

1649.

P

Er l’adempimento, ed esecuzione d’essa pace di Munster erasi convenuto, che in Norimberga, Città Imperiale, si tenesse un congresso di Ministri Cesarei, Francesi, e Svezzesi. La Regina Cristina vi destinò il Principe Carlo Gustavo Palatino, che fu poi Re di Svezia. L’Imperatore vi mandò suo Plenipotenziario D. Ottavio. Si dovevano trattare molti punti scabrosissimi, e difficili ad accordare, senza la conclusione de’ quali la pace non poteva dirsi ferma, e stabile. I Generali Svezzesi dovevano evacuare gran quantità di Piazze, da loro occupate, ed alcune d’esse negli Stati di Cesare: licenziare gli Alemanni, che militavano in loro compagnia: ritornarsene nel loro nativo paese. E benchè colà fossero per riportare ricchezze grandissime, accumulate nella guerra presente, e di più alcuni milioni di Talleri, che gli Stati dell’Imperio dovevano sborsar loro dentro due anni; pure la speranza di guadagni maggiori, se la guerra tirava in lungo, faceva, che non curassero la pace, ed amassero, che nuovi ostacoli sorgessero, a disturbarla, e a romperla. Per tanto convenne a D. Ottavio adoperare finezza d’ingegno, prudenza esquisita, desterità di maneggi, pazienza longanime, e varietà di ripieghi, per ritrovar partiti, e fargli gradire a gli Svedesi, e a’ suoi Alleati; sicchè non s’intorbidasse il corso agli affari, e la pace conseguisse fermezza, e stabilità. Cristina Sovrana di Svezia concorse cogli ordini suoi premurosissimi, e incessanti; perchè si sciogliessero tutte le difficoltà; ed ebbe la gloria, e la consolazione d’intenderla appianata.

Il corpo dell’Imperio gradì al sommo i maneggi, le fatiche, e la pazienza adoperata da D. Ottavio in quel congresso con la prosperità dell’evento; sicchè nella Dieta fu decorato della dignità di Principe Sessionario. Anche il Duca Giulio Arrigo di Sassonia lo elesse per suo Genero, concedendogli la figlia Principessa Maria Benigna; con cui mentre spera di godere lunga quiete, e di ottener prole, fu sorpreso da gravissima infermità, la quale dopo il travaglio d’un anno tolse a