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e di Soldati Italiani. 109

tutti quest’impieghi il Conte Raimondo si fece conoscere molto disinteressato, ed assai attento a’ proprj doveri; Perlochè l’Imperatore lo dichiarò suo Cameriero. In quel tempo inferocivano le guerre atrocissime, memorate di sopra tra l’Imperatore, i Principi, e i Capitani, che sostenevano l’Elettor Palatino.

In alcune Campagne d’essa guerra si trovò il Conte Raimondo; ma in quella del 1629, in cui seguitò il Conte Ernesto suo Zio a danni degli Ollandesi, cominciò a distinguersi, e ad acquistar nome. Il Principe d’Oranges, Generale delle Provincie unite, teneva assediata Bolduc, Città del Brabante Spagnuolo. Il Re Cattolico pregò l’Imperatore, a mandare in Fiandra un esercito, che recasse soccorso alla piazza assediata. Cesare, obbligato al Re di Spagna per i sovvenimenti, ricevuti in avanti, vi destinò un’Armata, e Capo d’essa il Conte Ernesto. Questi si congiunse al Conte Enrico di Berg, Comandante dell’esercito de’ Paesi bassi Austriaci. Aveva il Conte Enrico tentato d’introdurre soccorso di gente in Bolduc, che ne scarseggiava. Ma il tentativo era riuscito infruttuoso per la fortissima circonvallazione, con cui era chiuso il Campo nemico oltre a molte paludi, che v’erano d’avanti. I fanti destinati a sforzare questi ripari, marciarono per mezz’ora attraverso le acque de’ marassi, ma furono ributtati. Conosciuto impenetrabile il soccorso il Conte Enrico passò il Reno, e si congiunse agl’Imperiali. Superato il fiume Isel entrarono nelle viscere della provincia d’Ollanda.

Il Conte Ernesto, Generale di lunga esperienza, propose un partito, che allora approvato, non fu poi eseguito. Fu concluso, di passar avanti, e far l’acquisto di qualche piazza, con cui si stabilisse il piede in quella Contrada. Il Conte Ernesto espugnò Amesfort. Il primo ad entrarvi fu il di lui Nipote, Conte Raimondo con una bandiera alla mano. Il presidio di due mila soldati rimase prigione. Questa piazza non è molto distante da Amsterdam, e da Utrec, Città Capitali di quella unione. La Cavalleria Austriaca colle scorrerie portò la confusione, e lo spavento in tutti que’ Contorni. I Capi del governo, mezzo costernati, si trovarono molto alle strette, e poco mancò, che non ordinassero all’Oranges di sciogliere l’assedio, e di accorrere al loro sollievo. Un accidente impensato gettò a terra l’impresa così ben ordita. Le provvisioni necessarie, per sostentare l’esercito Cattolico, passavano per la piazza di Uesel. Questa era mal custodita con una parte della muraglia diroccata. Da essa il Conte di Berg ne aveva estratta buona parte del Presidio. Un abitante d’essa teneva corrispondenza cogli Ollandesi, per introdurveli. Scoperta debole la Guarnigione, invitò il Governatore d’Emeric, a tentarne la sorpresa, a cui esso prestò mano. Ingannò la sentinella, che vegliava vicino alla ruina di quel muro, e poi l’uccise. Per essa intromise gli Ollandesi, che imprigionarono il Comandante, e il Presidio. Chiusa la strada, per avere i vi-