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104 Azioni di Generali

1646.

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’Esercito di Cristina Sovrana di Svezia mutò Comandante supremo, essendosi ritirato alla quiete per indisposizioni travagliose il Conte Leonardo Tosterdon, e subentrato alle di lui veci Carlo Gustavo Conte d’Urangel. Contra di lui uscì in Campagna l’Arciduca Leopoldo d’Austria con le soldatesche Cesaree, e Bavare. Benchè gli Svezzesi fossero milizie sceltissime, pure l’Arciduca, arrivando loro adosso con marcia inaspettata, e con numero superiore di Soldatesche, si trovava in istato o di ripulsarli ben addietro verso la Pomerania, o di costringerli a svantaggioso conflitto. A tal fine erasi collocato in un sito di mezzo tra loro, e i Francesi; onde gli uni non potevano congiungersi agli altri. Aveva di più raggiunti gli Svezzesi in paese, ov’eravi scarsezza di viveri. Colla sua numerosa Cavalleria scorrendo la Campagna, impediva loro il procacciarsene dalle terre vicine, e il ricevere convogli d’altrove. Era prossimo ad impossessarsi de’ luoghi forti di que’ contorni, colla presa de’ quali veniva in istato di circondarli, e gli riduceva a strane contingenze. I Plenipotenziarj Francesi, residenti a Munster per i trattati di pace, avvisati dall’Urangel dello Stato pericoloso, in cui versava, spedirono all’Elettore di Baviera calde istanze, perchè ritenesse le genti sue dall’assistere all’Arciduca. Quali fossero le ragioni, e quali le promesse, che addussero per indurlo ad acconsentire alle loro proposte non è qui luogo da riferirsi. E’ certo, che l’Elettore aveva nel corso di questa guerra tenuta corrispondenza perpetua colla Corte di Parigi, che sin dal principio gli aveva offerto di difenderlo dal Re Gustavo, e dagli Svezzesi, se abbandonava l’Imperatore. Come passassero quelle negoziazioni, maneggiate talvolta anche con ministri segreti, spediti alle Corti, e quali fossero le querele scambievoli, uscite posteriormente dall’una parte contra dell’altra, come ancora qual delle due parti prevalesse in sincerità, e in ragionevolezza, sarebbe impiego lungo, ed odioso lo svilupparlo. Possono leggersi appresso gl’Istorici favorevoli ad amendue i partiti; sopra de’ quali uno spirito indifferente avrà agio di formarne retto giudicio. Questa volta l’Elettore1, aderendo a’ Francesi, mandò ordini a’ Generali delle proprie truppe, che non proseguissero cogl’Imperiali a stringere gli Svezzesi, nè gli riducessero a tale necessità, che dovessero questi ripassar il Fiume Veser. In virtù di tali ordini i Bavari con precipitosa ritirata s’allontanarono da’ nemici. Se ne dolse amaramente l’Arciduca; poichè si vide rapire dalle mani considerabili vantaggi. Col silenzio coprì per allora il dispiacere. Ma quando poi da quel pas-

  1. Tomo decimo terzo del Mercurio Istorico di D. Vittorio Siri Istoriografo del Re di Francia: pag. 41.