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68 | Delle Croniche di Trento |
Monasterio de Padri Reformati di San Francesco, cosi da crudel ferita rese l’anima à Dio, per diffendere la libertà Ecclesiastica. E credibile che per si nefanda sceleragine d’haver ucciso il proprio Pastore, & Signore del lor Feudo, sijno quelli Signori stato colpiti dalla giusta mano di Dio, & da un potente principato cascati in basso stato. Adelpreto dunque qual haveva retta la Chiesa Trentina 22. anni, sorpreso per ingano, & dall’inimico ferito, & con gran gloria morto per la Patria, per la Religione, & per Dio, e opinione che per si gloriosa, & chiara morte reso siasi immortalato, E sepolro entro a Porta del Domo, qual conduce alla parte della Cittrà chiamata Borgo Nuovo.
[Adelpreto Vescovo immortalato.] Vien honorato hora frà Beati, haveva meritato tal nome mentre viveva per le opere mirabili, & heroiche da lui fatte, in diffesa della Religione Christiana, ma non si conseguisse prima, che si lascila massa corporale, e si cessi di conversare con huomini.
[Salomone Vesc. 71.] Fù elletto al Vescovato doppo la morte d’Adelpreto Salomone l’anno 1181. questo accettò il governo della Chiesa di Trento, turbata per la morte del fortissimo Pastore Adelpreto. Cercò con ogni fervore, & opera à lui possibile accrescere il culto Divino, frà le altre cose degne di lode da questo Vescouo fatte, edificò una [La Chiesa di S. Croce.] Chiesa con pietre quadrate, & lavorate, fuori della Porta Veronese, ove prima stava un hospitale, al quale andavano gli poveri, qual consecrata, & dedicata alla Santa Croce, dottò, & volse fosse habitata da Monachi, detti Cruciferi, acciò ivi facessero patientemente una vita Religiosa, & celebrassero gli Divini Officij, col dovuto decoro, con patto però che fossero soggetti al Vescovo di Trento, & non ad altri. Al giorno d’hoggi sono introdotti (licentiati quelli dall’Eminentissimo Christoforo Cardinale Madruzzo) gli Padri Capucini, morse mentre pensava a cose maggiori, glorioso nel mezzo di fatti eggregij, doppò haver governata la Chiesa cinque anni non più. Sparsa la morte di Salomone fù assonto alla degnità Episcopale Alberto primo, qual fabricò la Villa, & Palazzo di Stenico, ove rissiede, & fà raggione à quelle gente, che habitano le Valli frà gli precipitij dell’Alpi, in ampio spacio, un Capitano gerente del Vescovo, & Prencipe.
Pensano alcuni essere gli medemi popoli quali Plinio, Steani, & Strabone dimanda Stoni, habitanti le parti dell’Alpi che riguardano l’Italia ne’ confini di Trento. Questa natione feroce, crudele, & rozza, Bernardo Clesio in hora Vescovo benemerito, & Prencipe di Trento comise alla destrezza, & governo di Gio;