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Libro Quarto. 63

Imperatore, figlio di Corrado (cosi narrano quelle Croniche) & Martiale governando la Chiesa di Mantova, si sparse fama per tutti gli luoghi circonvicini, & lontani, essersi in quella parte ritrovato celebre Reliquia del sangue di Christo. Concorevano li Popoli verso quella Città a schiere, tratti d’un tanto Miracolo, frà gli altri, andarono il Vescovo di Trento Uldarico, quello di Belluna, & quello di Novara, accompagnati da suoi Popoli, per venerare quel Sacrarissimo liquore, sparso per nostra redentione. Era piena la Chiesa de concorsi Popoli per adorare il Tesoro della Republica Christiana, qual con gridi supplicavano gli fosse mostrato, temendo gli Vescovi non si conculcasse qualche creatura, di poca età, per la calca delle genti concorse, & che per la moltitudine impetuosamenre non s’urtasse nelle pietre delli Altari, con pericolo di restar morti, determinarono differire tal devotione nel giorno seguente. Vedendosi tanti popoli defraudati della lor espetatione, & destiderio, si diedero à tumulti, si sentivano per ogni cantone mormorij, e gridi; dicevano esser falsa la fama, sparsa del Sangue Santissmo ritrovato, esser stata inventione d’huomini, per pescare danari; Non cessando la moltitudine da tali tumulti Uldarico, a cui fù dato il primo luogo, fece dal pulpitro un ragionamentro, tanto eloquente, & facondo à quella turba tumultuante, che achetò gli animi, estinguendo ogni seditione, & mormorio. Il giorno seguente, all’hora determinatasi, mostrosi il pretiosissimo Sangue, per dispositione divina lasciato in terra. Fù esposto à tutti, & da ciascun con gran veneratione fù adorato.

[Hartone Ves. 61. Henrico Vesc. 62. Bernardo II. Ves. 63. Adelperono Vesc. 64. Gebhardo Vesc. 65.] Poco poi lasciò questa spoglia mortale quel buon Pastore, & in suo luogo fù elletto Hartone, doppò quello Henrico primo, qual governò la Chiesa di Trento, sotto l’imperatore Henrico quarto, dal qual fù datto al Vescovato di Trento Castelliero Terra, non molto discosta da Mantova l’Anno della nostra salute 1082. da questa hebbero la Mitra Episcopale Bernardo secondo, Adelperono, e Gebhardo, qual credesi essere frà il numero de beati, questo fù Secretario del sudetto Imperatore.

[Henrico Imperatore.] Henrico dunque quarto, figliolo di Corrado Imperatore, qual poi morse in Toscana, nella Città di Fiorenza, fece prigione con molti Prelati, Pasquale Romano Pontefice, dal quale hebbe la Corona dell’Imperio.

[Crudelissimo Imperatore] Il figlio di questo Henrico quinto, Prencipe della crudeltà, & sacrilego, havendo levato per forza l’Imperio al Padre, lo fece prendere, ligare, battere crudelmente, & inhumanamente con sceleragine inaudita, & abbominevole ammaz-