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60 Delle Croniche di Trento

col capo, e l’altra parte con le mani. Induce l’esempio dell’anima, qual non si divide alla divisione del corpo, si tronca la mano dal brazzo, patisce il corpo la divisione, restando l’anima sempre indivisa, non si leva parte dell’anima, quando si divide il corpo, l’anima non ha parte. Mentre si eggregiamente tratta queste materie, penetra gli secreti profondamente, sottopone il valororo Soldato le cose Divine alli occhi humani. Più volte provocato esce al conflitto, risolve & annulla gli contrarij argomenti, vibra ne nemici con ogni forza di buzzo acuti dardi d’indisolubili argomenti, ribatte gli colpi, con ogni arte, & sagacità, ritorce le saete in quelli che le fabricarono, & lanciarono. Non teme Ario à qual leva il capo de suoi erranti fondamenti. Non fuge Sabellio qual ferisce con accutissime punte de fondati argumenti. Non cura Nestorio di già convinto, con auttorità, & raggioni. Non resta sbigottito dal venenoso, & diabolico serpente, Manicheo, qual rompe insieme con li suoi sibilli, & distrugge. Serra l’heresia d’Euthicio, derivata dall’amarissimo fonte d’Apolinare, condotto per torbidi canali fino alla fangosa voragine d’Ario. Suga tutti gli rivi, con limose profondità, si che al tutto restino sechi, ò almeno non apportino tanto nocumento alla Chiesa. Essorta gli seguaci di si nefande heresie, mentre ancor v’è tempo pentirsi, & seguire la vera soave, & salutifera dottrina, & l’auttorità di quelli che già per il passato fiorirno, di Gregorio, Basilio, Teofilo, Giovani, Cirillo & altri. Mentre Vigilio scriveva cotali dispute cosi modestò, & temprò il suo dire, che meglio non sapresti qual di due lodare, la sostanza, ò le parole.


Il Fine del Terzo Libro.