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56 Delle Croniche di Trento

terra, parte del quale portarono à Brescia, & parte alla lor Terra, quello rinchiusero in una Chiesa, hor fatta ricca per gli Miracoli del medemo Sangue, al giorno d’hoggi vien con ogni riverenza honorato.

Sò benissimo d’altri leggersi Villa, non Vella dove fù racolto il sangue da Salodiani, qual sij meglio detto non ci vogliamo affaticare in giudicarlo, questo diremo, & non lo reputamo fuori dell’ Historia, esser trè luoghi detti Villa nel Trentino, uno nella Valle Legarina, quasi alla riva de l’Adice, dirimpeto alla Villa della Pietra, hoggi detta Olano. Un altro, non molto lontano dal Castel Stenico, porta simil nome. Il terzo discosto da questo, e nella Pieve di Blez, nella Giudicaria, cosi à nostri tempi sono dal volgo detti questi luoghi, per gli due ultimi due si venne da Rendena a Trento, per quel presso Stenico più brevemente, ancorche più difficilmente; per quello di Blez più facilmente, ma la strada e più lunga: Non vogliamo esser molto curiosi in sapere per qual luogo passasse, questo è chiaro esser stato (doppo molti incontri, & concorsi, che facevano gli Populi da lontane parti, mossi dalla fama de miracoli stupendi, che faceva quel Santo Corpo) condotto nella Città per la Porta di Brescia con publichi funerali, & esequie facendo gli soliti Santi Officij musicalmente gli Sacerdoti. [Miracoli di San Vigilio.] Nobilitata la Città di Trento dalle opere maravigliose, & illustri di quel Santo huomo Romano, di lei proprio Pastore, non tralasciò in tal contingenza, & spavento cosa, potesse richiedersi ad honore, & lode d’un tanto Vescovo, valevole per esprimere il cordolio, & mestitia di tutti, per la perdita di si Santo lor Pastore. Andavano à gara, & contendevano, con santa invidia gli gradi, & conditioni de Populi, in adorrare quel sacrato Corpo, nel honorar quella santa memoria. Con tutto l’apparato possibile, fù frà lamenti pianti, & gridi delle donne, quel Santo Cadauere, levato & portato da Sacerdoti, per la Città, poi con pij, & Santi encomij lodato da pulpiti, finalmente fù posto nel sepolcro, nel quale si vedono intagliati alcuni versi, ancorche non molto eleganti, che recano però una tal antica simplicitità, & al vivo esprimono gli Santi costumi del Vescovo.

[Il Duomo consacrato à San Vigilio.] Gli Trentini gli edificarono un’Altare, e procurarono fosse descritto nel Catalogo de Santi. La Chiesa prima dedicata alli Santi Martiri Gervasio, & Protasto, restò (mutato il nome) consecrata à San Vigilio. Ancorche fosse la Città tutta in mestitia, & habiti lugubri, per la perdita di tanto Pastore, restò però consolata,