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46 | Delle Croniche di Trento |
difficili, & scabrose v’habbiam portata, assieme con essi noi, con ogni riverenza adorate, guereggiando sotto un solo Dio. Fecero gli Santi poco frutto in quella Canaglia manco giovarono le suasioni efficaci, non trascoreva giorno che non si presentassero alla spiritual battaglia, combatevano d’ogni parte, per ogni contorno si facevano sentire, assalivano con Divina Dottrina quelli Popoli; Andavano per più indurgli in pulpito predicando, con constante animo, gli esortavano alla vera Fede Christiana, dichiaravano con profondissimi sensi l’Evangelio, pregavano, anzi gli scongiuravano à scacciare gli perversi Demonij dalle Case, & Campagne, acciò imparassero à combattere Christianamente, affine che si proponessero nel cuore un solo Dio, un solo Dio cordialmente adorassero, per tutto in somma valorosamente s’affaticavano, disputavano, contendevano, usavano ogni arte per tirare l’inimico dalla loro parte, è da quello portarne gloriosa vittoria.
Gridava all’incontro, quella gente forsenata priva di cervello, senza giuditio, contendeva gli suoi Dei esser stati dalli lor antenati ricevuti per tali, venerabili già per l’antichità loro, degni d’adorationi, & di qualsivoglia Santo Sacrificio, minaciavano morte crudele a chi havesse havuto ardire biastemargli, o profanargli. [Villa di Thaio.] Queste cose occorsero presso Thaio, Villa antica di quella Valle, assai nota à nostri tempi, ivi s’adunò gran concorso di gente d’ogni conditione e sesso, curiose sentire quanto la fama haveva sparso di quelli huomini Christiani. Non vorei punto si dubitasse del luogo manco che intorno à ciò nascesse qualche errore, bisogna sappi il lettore non essere accadute queste cose nella Villa di Thaio, ma dirimpeto à Thaio di là dal Fiume Nos, la dove hora sono chiamate dal volgo le quattro Ville; [Quattro Ville.] Ivi come irrefragabilmente tutti tengono furon Martirizati gli Santi. Conobbero (per tornare al proposito) quelle Celesti trombe esser difficile ridure gente cosi ostinata dalli sacrificij diabolici al vero culto Divino, vi volsero ad ogni modo impiegare ogni lor sforzo, & sapere, non lasciarono luogo d’esser censurati di negligenza, o codardia, s’adoprarono per impedire con la forza quanto non havevano potutto con le suassioni, dieronsi perciò alla violenza, affaticandosi valorosamente ritraherglì da quelli vani sacrificij con ogni lor possibile impeto. Non maneavano con ogni mezo di sturbare la lor pazzia. Principalmente con cuore intrepido & ogni lor potere impedivano non si facessero si nefandi, & detestabili sacrificij in una Chiesa Christiana, poco fa consecrata; Non