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Libro Terzo. 45

pendij dal Glorioso Ambrogio valorosamente combatevano, & azzufandosi più volte con gli perversi Heretici, confusibilmente, li vinsero. Tutti lodarono la lor fortezza ne più ardui pericoli.

[Gl’Huomini di Capadocia si trasferiscono à S. Vigilio.] Questi doppo haver fatte cose heroiche nel Milanese, hebbero conto della fama di S. Vigilio, qual era venuto alle Alpi Trentine in diffesa della Fede di Christo, intesero come virilmente combateva in quelle parti, si risolsero perciò transferirsi alla di lui presenza. Gli ricevè Vigilio con ogni termine Religioso, & Santo, come molto benemeriti della legge Evangelica, gli promosse à dignità militare, cioè all’officio della conversione delli Idolatri, constituendoli compagni della sua sorte.

Era in quel tempo la natione Nonesa la più pertinace, & che più valentemente dell’altri contrastava alla Fede Catolica, ove per tanuti affanni non potendo andare Vigilio essendo occupato nelle altrui giurisditioni di Brescia, & Verona, e dovendosi dillattare la battaglia in più parti, indicò suo officio mandare gli Capadoci alli Nonesi, per esser eglino huomini di summa virtù, certo dovessero ove portasse il bisogno, impiegare ogni lor sforzo per ribattere il furore di quelle genti, dall’ingiurie, che facevano al vero culto Divino; & di gran dottrina, con cui haverebbono saputo mittigare la ferocità di quelli Montagnari. [Gente di Capadocia s’inviano verso li Nonesi.] Non tantosto hebbero tal commando, che immantinente si partirono, erano Soldati Vetterani in quest’arte, non temevano; Entrati nella Valle, protestarono non esser venuti in quella parte per rubbare o per far bottini, ne meno per abbruggiare le loro case, manco per usurparsi gli suoi Armenti, dalle Montagne, gli inanimavano acciò non dubitassero, perche erano molto lontani da simili infami pensieri, solo intendevano far la commissione del Santo Pontefice lor vero Pastore, d’esequire le commissioni di S. Vigilio, cioè di seminare la vera Legge, la dottrina Evangelica, sganargli dalli errori, diffendergli da chi malamente gli inducevano ad adorare gli Demonij infernali, condure l’anime alla vera luce, quali havevano per false strade traviato il retto sentiero, per andare al vero Dio. Questo (dicevano) è il nostro officio, spargere la Verità Evangelica, & indure gli Popoli sacrificare al vero Dio. Vi preghiamo per amore del Celeste Mottore, vi scongiuriamo per l’onnipotente Deità, lasciate queste superstitioni, & vani sacrificij, distrugete queste Statue, & simulacri de falsi Dei, spianate questi Altari, che v’inganano, ed edificate Tempij al vero Dio; adorando il salutifero stendardo della Croce, questa, qual per via