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Libro Secondo. 29

imperoche quivi si scoprono le fertilissime Valli, le Coline esposte al Sole, principalmente quelle che fanno corona alla Città. Gli luoghi più temperati & basii, ove il freddo non può esercitar ogni sua forza, non cede à qualsivoglia paese nell’eccellenza, & bontà de Vini. Dove la terra per diffetto, & asprezza de luoghi non è fertile, supplisce l’industria delli habitanti. Penetrano fino alle viscere de monti, si procacciano il vitto col cavar metalli, de quali [Minere dove si cava il Mettallo.] n’abbondano, massime dalla parte che riguarda l’Italia, quanto cavano trasportano alle vicine Città & ivi lo vendono, ò permutano in altre cose, cosi si fanno con tali mercantie ricchi.

Fù simil trafico lodato da Platone, esercitato dalli Re d’Egitto, & altri Prencipi. Restò dunque dalli predetti Auttori fondata, aggrandita, & cinta de mura la Città di Trento, in luogo ameno, & fruttifero, luogo assai commodo per negotij, situato frà gl’Alemani [Trento mezo trà la Germania e l’Italia.] ed Italiani, abbraccia mezzana l’una, & l’altra natione, la Tedesca accoglie ben lassa da lungi, & difficili viaggi, fatti per altissimi, e sassosi monti, quali verso l’Italia si van abbassando, & sempre via più rendendo piacevoli, & domestci, principalmente la dove cominciano ad avvcinarsi alli Campi Trentini. L‘Italiana ancora con ben gnti] incontro subito, che hà superata la strettezza, & prime spondi, overo buche de monti, venendo con più commodo, & breve viaggio per le spiaggie sotto l’Alpi, desiderosa soccorrere tutti, riceve con ogni umanità, & alleggrezza.

Fù anco à nostri tempi da Bernardo Clesio Cardinale, & Prencipe di Trento di Chiese, Palaggi, Rigani che frà stretti canaletti, fatti di pietre vive ma inculte, corono per tutte le contrade della Città, maravigliosa, & deliciosamente adornata. E aggiustata al gusto [Trento Città guarnita.] de gran Prencipi, trattiene per qualche spatio di tempo li personaggi, il piacevole albergo, & amorevolezza de Cittadini. Non è manco chiara per le mura, che per li edificij, tiene trè facciate de mura con spessi Torrioni, non già fatti di quadrelli, come universalmente [Trento Cità munita.] hanno l’altre Città dell’Italia, vengono serate con pietre tagliate dalli vicini monti, & da buoni Artefici livelate, la facciata verso la sera in parte vien chiusa dalle mura, uscendo dal mezzo giorno in forma di corno, termina al Fiume. D’indi il rimamente dalla sera, piegandosi verso il Settentrione viene leggiadramente accompagnata dal Fiume, irrigando le case che sono fuora delle Mura. [Porte della Cità di Trento.] Ha parimente la Citta quattro Porte, la Porta ove l’Adice, rotte le sue impetuose onde ne travi, & sostegni del Ponte, vien batutto dal profondo, e conduce alla volta di Brescia, fù anco