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24 | Delle Croniche di Trento |
Fersina: qual da Pergine scorrendo in varij giri, finalmente sbocca con gagliardo impeto nell’Adice. Questo torrente ha il suo principio in puoca acqua d’un Monte, alle volte talmente scarsa che affatto quasi riman secco, alle volte in un baleno tanto cresce, che con impetuoso, & velocissimo corso per torti canali portato, finalmente pervenuto à stretta Valle frà due Scapoli, ò Cengi, fatto maggiore dal proprio impeto, tutto spumante con formidabil strepito precipita nelle sponde, ò fauci di quella Vale, ristringe in picciol apertura le rupi, scorge, & ritarda non lungi dalla Città il di lui precipitoso corso, lui gli flutti impediti dall’angusto concorso de Monti, come sdegnati d’haver chiuse le voragini, serata l’uscita, ritenuti à forza gonfiando frà di loro mormorono, & le grandi pietre, che gli contrastano il corso fano con inportune strida ribombare l’aria.
Finalmenre superati tutti gli ostacoli, & quanto l’attraversava il corso sbucando à forza gli chiostri, & stretto, cascano con strepitoso suono d’alto monte d’acque in un profondo vedinsi rotti gli argini, fracassati gli terrapieni, sfondamentati gli penelli, & tutti gli ripari che furon d’arte humana fatti per freno di tali impeti, destruti, tutto il licentiato & sparso torrente, sfrenatamente consuma, mena seco, Stalle, Alloggiamenti, Tetti, Arbori, svelti fino dalle radici, nuotano gli Armenti, rovinano gli Campi, cascano le Capelle, & l’antiqui Altari delli Dei, successivamente poi tutto copre con cumuli di sabia, volta le grosse pietre, rotandole le trahe seco, fa questi sotto l’acqua battendosi rauco, & mutto suono, ovunque vien portato si fa ampia strada, rovina lungi dal proprio letto le Campagne.
Tanto alle volte crebbe nel liquefarsi le nevi il tempo della Primavera, ch’à forza entrato per la Porta & fino alle mura della Città; messe in conquasso, & terrore tutto il popolo. Più volte sbigotiti gli Cittadini dal pieno, & impeto di quello, s'hà fatto concorso noturno a tocco di Campana, & datto segno acciò ogn’uno si conducesse alle Porte nel modo si suol usare essendo quelle battute da inimiche squadre. E dunque situata la Città di Trento ove la Fersina precipitosamente sbocca in l’Adice.
[Li Trentini già tempo si essercitarono nei ladroneci.] Sopra Como alla radice dell’Alpi, come vuole Strabone habitano g1i Grisoni, gli Vienoni verso l’Oriente, dall’altra parte gli Lepuntij, gli Trentini gli Stani, & altri Popoli che occupano poco distretto in Italia, poveri dati in quel tempo all’infame esercitio del rubbare, & assasinare. Eransi fortificati dall’altezza de Monti, dif-