Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
22 | Delle Croniche di Trento |
messo, d’Italia in Francia. Una parte di questi furon tagliati, & morti dall’armi Greche vicino a Delfo. Un’altra parte si portò nell’Asia minore vicino à Capadocia, di dove prima quelli Popoli furon detti Gallo greci, poi Galati a quali l’Apostolo scrisse un’Epistola. La terza & ultima parte cioè cento mille restarono in Italia, edificarono secondo quest’Auttore) Pavia, Milano, Bergomo, Bressa. Diedero a queste Città il nome di Francia, di qua dalle Alpi.
Questi furon gli stessi Senoni Francesi, quali invasero la Città di Roma. Della morte di Breno non fa alcuna mentione Paulo Diacono. Ma ritorniamo à quanto scrisse Livio questo dice non essere stati primi à venire in Italia gli Francesi quali occuparono Clusio poi invasero Roma, poiche ducento anni avanti fusse preso Clusio, & sachegiato Roma si portarono gli Francesi in Italia Imperoche regnando in Roma il vecchio Tarquinio. [Essersi li Senoni regnando Tarquinio, trasferiti in Italia.] Ambigato Re delli Celti Francesi desiderando di sgravare il Regno al suo primo genito di tanto populo venuto in disorbitante numero, deliberò mandargli con nuova habitatione a cercar altra fortuna, mandò anche due valorosi giovini figlioli d’una sua sorella chiamati uno Bellovero, Sigovero l’altro. Bellovero s’indrizò verso l’Italia con gran quantita di Fantaria, & Cavallaria, seco condulsse gli Biturgi, gli Arverni, gli Senuni, gli Hedui, Ambari, Carmuti, & gli Aulerci, & favorito dalli Dei, giunse alle Alpi apposte, quali superate passarono per monti altissimi, e per selve, & boscaglie dell’Alpi Iulia, scaciati gli Toscani piantarono le loro tende vicino al fiume Ticino, nel Territorio, & Campagna de Pavesi, & Milanesi, nel qual luogo fabricarono una Città, qual poi fù detta Milano. Questi puochi anni doppoi disfatti al tutto, & destrutti furon da Romani. In quest’istesso tempo un’altro Esercito Alemano si condusse da quel paese (dobbiamo anco soggiongere questo) sotto la scorta di Elitovio Capitano, e con tal aiuto Beloverio passò le Alpi, & si fermò ne luoghi ove hora sono le Città di Verona & Brescia.
Dalli scritti di Livio si cava dunque che gli Senoni due volte sono venuti in Italia, & quelli che abbruggiarono Roma non esser stati gli primi, quali travagliarono l’Italia con le armi; Anco che Milano non sij stato edificato da Francesi quali seguirono Breno, ma da quelli, che venero in Italia sotto il commando di Belloverio, & occuparono la Campagna de Pavesi, & Milanesi. Sarà cosa buona racconrar parimente quanto narra Plutarco nel libro intitolato de fortuna Romanorum.