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16 | Delle Croniche di Trento |
ò Dio che crudel battaglia, che strage sanguinosa, che miserabili gemiti delli feriti, e di quelli che morivano, rendeva spavento il strepito delle armi, ferivano l’aere gli gridi de soldati, quali per tutto si sintivano.
Finalmente doppo una lunga & ostinata violenza gli Longobardi strinsero, & con ogni lor sforzo, spinsero, & cacciarono l’inimico, lo sforzarono dar luogo. [Alachio nel fatto d’arme soccombe.] Vedendo Alachio gli suoi in iscompiglio, giurò riportarne Cuniperto la vittoria non per sua virtù & valore, ma solo aiutato dalla fortuna. Si sforzò riunire l’Esercito, retraergli dalla fuga, animargli di nuovo alla battaglia, esso medemo ostinatamente si scagliò in una unita squadra, se gli mescolò in mezo, gira la spada, alcuni ne passa da parte à parte, altri ruina, altri attera, si portava à guisa di una arrabiata Tigre, [Cuniperto vittorioso.] mentre così arrabiato, incrudeliva vincitore nel mezo dell’Esercito inimico, veniva da tutte le parti combatuto d’ogni parte, veniva offeso, & coperto d’una moltitudine de dardi uscendo per fine l’anima com’era d’un Prencipe generosissimo, & valorosissimo per ferite da par suo, per aperture honoratissime. Gli Trentini & il residuo dell’Esercito sentita la morte del Duca si diedero alla fuga, & tutti sbigotiti cercavano salvarsi per le campagne, de quali molti seguitati dall’inimico furon amazzati; altri molti havendo l’inimico alla coda, mentre à forza vollero traghettare il Fiume Ticino, gli fù impedita dalle vanguardie di quello ogni scampo. [Pianto delli Trentini.]
Quelli del Friolo (come l’Historie ci dicono) non hebbero parte in questa battaglia, prima haveuano giurata fedeltà a Cuniperto, Re de Longobardi, poi sorpresi dal Duca di Trento, furono costretti darsi con giuramento alla di lui discretione. Non volsero dar aiuto à questo, ne somministrare à quello, giudicarono dando aiuto ad uno sarebbon reputati ribelli dall’altro, che perciò attacatisi gli Eserciti di Cuniperto, & d’Alachio, fecero saggiamente, tutti loro ritorno alla patria. Cuniperto terminata quella pericolosissima battaglia, liberato il suo Regno da si gran Tirano, il popolo dalla crudeltà, se stesso dall’ingani, comandò si cercasse il corpo di quel huomo scelerato, seditioso, infedele, datto alle ribellioni, d’Alachio l’ambitioso: qual ritrovato senza una ferita che havesse dell’infame, portata la nova al Re, commandò che tagliate ambe le gambe fino al ginocchio così tagliato, & tronco fosse datto il corpo in pasto alli uccelli: Ritrovorono parimente il Corpo del Diacono Senone, qual espose la propria vita per la liberatione di tutto l’Esercito, & Regno insieme, lo sepelirono