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Libro Decimoquarto. 399


Commandò ivi si preparasse sontuoso convito, acciò con lauta mensa potesse honorare gli Prencipi, & altri grandi, che in segno di congratulatione molti erano colà venuti; mentre con singolar diligenza, è cura queste cose si ponevano in ordine, si ritirò il sapientissimo Prencipe nella Camera, ò luogo del Palazzo più remoto ove frà se considerava, e ruminava gran cose, per conservatione del Regno.

Essendo già à hora debita svegliato dal sonno di simili pensieri, uscì con lieta facia, e sedendo à mensa con gran piacevolezza, diffondendo la sua sapienza, e dottrina nelli animi de convitati: per il sui esempio quelli, che erano assieme con lui à tavola l’un l’altro dolcemente si travagliavano con detti arguti.

Mentre da queste soavi vivande si radolciva la mensa, con allegrezza, e giocondità celebrata, tocco il buon Prelato da repentina infermità, cadè frà gli convitati, & poco poi rese l’anima à Dio.

Il suo Corpo si condusse nella Città di Trento, e fù d’ogni conditione, e sesso longo tempo pianto, poi portato con publiche essequie nella Chiesa di San Vigilio, ivi fù sepolto. Visse 54. anni, è quattro Mesi, morse l’anno 1539. gli 28. di Luglio, regnò 25. anni, un Mese, è quattordeci giorni.

Successe à questo buon Prelato Christoforo Madruzzo, Decano di Trento, huomo di profondissima dottrina & d’animo grande, dal cui valore s’aspetano gran cose.

IL FINE.