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396 Delle Croniche di Trento

fatta con tutte le proportioni, tutti l’amirano con grande stupore, ancorche non meno sij la casa dal Signore, che il Signore dalla casa nobilitato.

Di questa fabrica, quando à pieno volessi racontare le singolarità, mi bisognarebbe spendere il rimanente del tempo, è non potrei ad altro attendere. Ma mi conviene parlar d’altre cose, con le quali hà potuto essere chiara, e palesa la magnificenza, e continenza di questo Prencipe. [Prencipe integerimo.] E cosa difficile per, non dire impossibile, l’essere in ogni cosa, & occasione continentissimo, e vivere senza machia veruna di sospitione. Il nostro Clesio però nel suo vivere si portò in modo, che à fermo, è costante giuditio d’ognuno mai fù giudicato, in conto alcuno intemperato, tanto dalla intiera fama approvasse.

Habitò già nel Castello, sede de Vescovi, fabrica assai ristretta, ne per l’ampiezza, ne per gli addobbamenti d’alcun nome, erano edificij antichissimi, senza alcun bel pavimento, ò real ornamento. Gli portici, ò loggie strette, e curte, da spesse colone sostenute, ove per longe, & anguste scale di scalino in scalino s’ascende, ansando fino al terzo Solaro. [Habitatione del Trentino.] Non mutò mai stanza d’Inverno, ò d’Estate, ivi dovendosi trattare di cose secrete stantiava, ivi dava opra alli affarri più gravi, ivi ritrovandosi infermo giaceva.

Havendo poi fabricato quelle spatiose, & artificiose stanze, & restaurare l’antiche, più commodamente puote habitarvi. [Supelletile del Trentino.] Non adoprava vasi di terra, legno, vedro, bronzo, suppelletili delli antichi, havendo in Corte bichieri d’argento, tazze d’oro, & altre pretiose coppe di diverse sorti; in tanta copia, e con tant’arte, è lavoro fatte, che stimaresti esser colà alla Città di Trento stata condotta la magnifica, è superba massaricia dell’Asiatico lusso. Restarono più volte attoniti gli Prencipi estranei, con ogni lautezza accolti in quel allogiamento, come havesse potuto il Prencipe di Trento far acquisto per l’uso quotidiano, domestico vivere, è publico decoro di tanti mensarij vasi, d’argento, & oro, intagliati con diverse imprese, stante che si fatto apparato de coppe, tazze, & altri vasi, più si conveniva ad un Re, che à privato Prencipe.

Quando poi sentiva, che l’aria autunnale gli era poco propitia, soleva ritirarsi à Riva, overo à Theno, o pur à Cles, sua Patria, ma frà gli luoghi ritirati, è solinghi, più volontieri, e più sovente frequentava il Castel di Selva, alla Città vicino.

Ma acciò fossero palese à tutti gli costumi della Corte, e l’interior vita del Prencipe, commandò, sotto gravi pene, che gli offi-