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Libro Decimoquarto. | 389 |
Et acciò constasse à tutti gli Prencipi Christiani ciò, che egli sentiva del Concilio, volse dichiararsi con publico instrumento, e lo consegnò al Nuntio Apostolico, che il seguente giorno si partì alla volta di Ferdinando, qual haveva inteso ritrovarsi all’hora nel Castello di Grazz, luogo principale della Stiria, così chiamato da quelli popoli, ove haveva intimato un Congresso Provinciale. [Contresso in Gratiano.] Furon à pena spedite queste cose, che il Trentino s’accorse soprastargli nuovi pellegrinaggi. Conchiusa la Dieta in Carintia, è Stiria, di già il Re s’era partito alla volta di Viena, ove parimente publicò una Dieta, acciò tutte le Provincie fussero avisate della guerra soprastante.
S’era già sparsa fama, che il crudel Tirano de Turchi machinava aguati contro gli Austriaci. Dubitava perciò il buon Re, s’andasse preparando la ruina non solo del publico, ma anco del privato.
Dunque il Trentino, dovendosi trattare di cose toccanti la Real Maestà, & gli interessi della fede Catolica, chiamato dal Reggio editto, l’anno 1536. gli 24 Ottobre si parti di casa, parte à Cavallo, parte per il Danubio in Barca condotto, e superate le difficoltà di tanto lungo, e travaglioso viaggio, giunse à Viena, avanti fusse terminato il Congresso. Essendosi poscia, per lungo tempo avanti fusse terminato il Congresso esercitato in negotij molto utili, è de quali non era per pentirsi, (ne che poteva darsi à credere, che ciascuno sarebbe stato persuaso haver egli sodisfatto à Cesare, & al fratello) desiderava hoggimai ridur la vita sua, piena di travagli, e molestia, à più soave stato, libero una fiata da tante e si insopportabili fatiche: Ma non gli era concesso esser absente dalla Corte. Che se alle volte gli fù concesso, per special gratia del Re, acciò l’accutezza dell’ingegno non venisse dall’ocio ad inruginarsi, ò perdersi del tutto, applicava l’animo alla lettura delli Sacri Annali, e secreti instituti della Romana Chiesa.
Invigilava parimenti alli publici, e famigliari interessi. Visitò tutto il Territorio della sua giurisditione, regolò la Provincia, la purgò, è lasciola libera d’ogni intrico, annulò molte cose, che parevano perniciose, altre disusate ridusse in uso, come avanti, e solecito del publico governo corresse, è riformò gli Ordini, Leggi, e Statuti della Città.
[Castelli ricuperati.]Ricuperò con molta sua industria, è fatica, Riva, Mori, Avi, Brentonico, Ala, tutta la Valle Lagarina, & altri luoghi, per antiche raggioni spettanti alla sua Chiesa, che gli tempi passati furon