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Libro Decimoquarto. | 385 |
ove in allogio, e mensa con real magnificenza, e sontuosità preparata, lautamente, e con riverente cortesia accolti, s’assisero: [Convitto lautissimo.] non questi solo, ma anco gli loro cortegiani, e primati, quelli parimente che sono soggetti alla Chiesa Trentina, e gli huomini nobili commandati, andarono à Tavola, e con questo gran numero di Matrone, de quali molte, chiamate, venero di lontano paese, ad instanza del Trentino, per honorare la Regina. Ti havrebbe reccato meraviglia sopra ogni cosa, il vedere quella tanta illustre bancata di Cavallieri, e Dame in lungo ordine disposti sedere alla Mensa.
Gli convittati, mirando la grandezza delli edificij, le fabriche, fatte a volto, l’indorate soffite, la sontuosa, ed inaspettata afluenza, & abbondanza delle fercole, restarono per il gran stupore senza spirito. Tutti confessavano, e publicamente l’affermavano opere tali essere d’animo alto, e generoso.
Quelli superbi convitti di sette giorni continuati, con continuata pompa celebrati, per honorare quelle Corone eccedere le faccoltà del Clesio. Quell’eccessivo modo di spendere, appartenersi à Luculli Romani, gli apparati più Reggij, che da Vescovo; Non solamente non vi fù penuria alcuna, anzi giornalmente imbandivano in gran copia, & abbondanza nuove, e più delicate bandigioni, soverchiando gli triclini, è credenze per la copia inaudita de cibi.
Mentre epulavano in cotal guisa le Real Maestà, per levar ogni sospetto di veneno, le vivande per le loro Real Persone, gli vini scielti, & eletti erano gustati dalli ministri più intimi della Corte, à questo officio designati, per prima farne come si costuma la credenza: sarebbe impossibile narrare tutte le particolarità, onde acciò non fussimo tassati, d’esserci solo occupati in troppo minutamente descrivere l’epulenza di quel sontuoso Convitto, conviene che passiamo ad altro.
[Giochi di varie sorti.] Non furon di minor stupore gli inventati spetacoli, & i giochi d’ogni sorte, che si fecero à maggior diletto de convitati. Ne toccaremo solo alcuni alla sfuggita. Si tramuttavano gli giochi, sempre comparendo in mezzo nuove scene di cose da ridere, hor le sciochezze de Buffoni, hor gli atteggiamenti de Zani, hora detti sapientissimi, hor laconici, e concisi, & conforme sono varij gli modi, e costumi delli huomini, procuravasi di tenere in allegrezza quelli gran Personaggi: à tal effetto furono molti giocolieri condotti da diversi Paesi, questi avisati uscivano a